Il 29 novembre Cgil e Uil scenderanno in piazza per lo sciopero generale di 8 ore a turno per chiedere al Governo di cambiare una manovra di governo ingiusta e sbagliata.
A Napoli manifestazione regionale con corteo da piazza Mancini a piazza Matteotti dove ci saranno gli interventi conclusivi.
I segretari generali di Cgil Avellino Italia D’Acierno e Uil Irpinia Sannio Luigi Simeone, giovedì 28 novembre presso il saloncino Cgil Avellino in Via Padre Paolo Manna 11/31 alle ore 11:00 presenteranno l’iniziativa e le ragioni che anche l’Irpinia porterà allo sciopero generale
Perché lo sciopero generale:
Del 29 novembre. Perché Il governo ci infliggerà 7 anni di austerità con: perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’inflazione da profitti, crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso, tagli ai servizi pubblici, a partire da sanità, istruzione, trasporto pubblico, enti locali, rinnovi contrattuali per il pubblico impiego che coprono appena 1/3 dell’inflazione, taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef, politiche fiscali che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori.
Nessun intervento sugli extraprofitti, peggioramento della legge monti/fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori, insufficiente rivalutazione delle pensioni, con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime, assenza di una politica industriale e tagli agli investimenti, ritardi nell’attuazione del PNRR e nessuna strategia per il mezzogiorno, attacco alla libertà di manifestare il dissenso con il Disegno di Legge sicurezza.
Per queste ragioni rivendichiamo al sistema delle imprese e al governo di prendere soldi dove sono:
Extraprofitti, profitti, rendite, grandi ricchezze, evasione fiscale e contributiva, un finanziamento straordinario per sanità pubblica, servizi sociali, non autosufficienza, Istruzione e ricerca, rinnovo dei Ccnl pubblici e privati per aumentare il potere d’acquisto, con detassazione degli aumenti, piena rivalutazione delle pensioni, rafforzare ed estendere la quattordicesima, riforma delle pensioni che superi la legge Monti-Fornero, politica industriale per i settori manifatturieri e per i servizi con investimenti per difendere l’occupazione - anche con il blocco dei licenziamenti -creare nuovo lavoro e costruire un modello di sviluppo sostenibile.
Tutela della salute e sicurezza e contrasto alla precarietà, cambiando la legislazione sul lavoro. Ritiro del disegno di legge sicurezza e risprìetto delle libertà costituzionali. "Scioperiamo per cambiare le scelte ingiuste e sbagliate del Governo".