di Paola Iandolo
Tre gli irpini coinvolti nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Venezia, sfociata in 23 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati a vario titolo, di frode fiscale, riciclaggio e bancarotta.Tra gli arrestati, vi è Maurizio De Simone di Avellino, coinvolto anche in precedenti indagini riguardanti il "Trapani Calcio" e relativo a bonus facciate e ristrutturazioni. Poi risultano O.V. agli arresti domiciliari, insieme a S.D. P. di Mercogliano.
Interrogatori di garanzia
Partiranno lunedì gli interrogatori per gli indagati. Maurizio De Simone sarà ascoltato a Pistoia, dove è stato fermato dai militari delle Fiamme Gialle. Gli altri due indagati invece dovranno comparire davanti al Gip del Tribunale di Avellino che li ascolterà per rogatoria del magistrato che ha emesso la misura.
Le accuse
L'indagine ha rivelato una frode su larga scala relativa ai fondi assegnati con il Pnrr, scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche. Gli accertamenti delle fiamme gialle si sono concentrate su due società veneziane che avevano partecipato ai bandi del Simest per ottenere i fondi europei del Pnrr, destinate all'internazionalizzazione delle imprese. Documenti falsi, bilanci gonfiati e fatture inesistenti sono stati individuati attraverso intercettazioni e accertamenti informatici.Le attività investigative hanno portato al sequestro di beni di lusso, criptovalute, gioielli e auto di lusso, insieme a oltre 600 milioni di crediti creati dall'organizzazione criminale.