di Paola Iandolo
Corsi di formazione 4.0: notificati tredici avvisi di conclusione delle indagini preliminari firmati dai pubblici ministeri Vincenzo Russo e Luigi Iglio. A notificarli i militari della Guardia di Finanza di Avellino, agli ordini del comandante Salvatore Minale. L’indagine è quella sui presunti corsi fantasma all’Alto Calore, sfociata nella misura interdittiva - per 12 mesi nei confronti dell'amministratore Michelangelo Ciarcia e un suo fedelissimo collaboratore dell'ufficio di presidenza Pantalone Trasi - firmata dal Gip Francesca Spella. Inchiesta che ha poi portato alle dimissioni dell’amministratore unico Michelangelo Ciarcia.
A ricevere l'avviso Michelangelo Ciarcia (difeso dall'avvocato Nello Pizza), il collaboratore dell’ufficio di Presidenza Pantaleone Trasi (difeso dall’avvocato Marino Capone). Indagini chiuse anche per Raffaele Castagnozzi, intermediario tra Alto Calore e le società, oltre che consulente e anche docente in alcuni corsi ( difeso dall’avvocato Angelo Leone) e Gerardo Santoli, sindaco di Santo Stefano del Sole, nonchè presidente della Grande srl e delle società di formazione finite nell' inchiesta (difeso dall’avvocato Luigi Petrillo) insieme ad altri dieci indagati Pasqualino Ruggiero, Pasquale Natale, Alfonso Santillo, Antonella Capuano, Valeria Prete, Riccardo Cuccaro, Concetta Famigliuolo, Celestino Iannone e Gennaro Canonico.
Stando alla pubblica accusa alcune delle società di formazione - tra le quali la Si.Farm Srl, con sede legale a San Michele di Serino e la Cat Servizi alle Imprese - progettavano i corsi di formazione ma in realtà non si sarebbero mai svolti. Le contestazioni a vario titolo per gli indagati vanno dall’ indebita compensazione, al peculato, dalla fatturazione inesistente alle false comunicazioni sociali.