Ariano: Poliziotto penitenziario colpito al volto con un cancello da un detenuto

Ancora un grave episodio di violenza nel carcere Campanello

ariano poliziotto penitenziario colpito al volto con un cancello da un detenuto

A darne notizia Stefano Sorice segretario locale Uilpa polizia penitenziaria Ariano Irpino...

Ariano Irpino.  

Un detenuto dell’ottava sezione ha dapprima attirato alla propria camera detentiva un agente di polizia penitenziaria per poi colpirlo al volto attraverso il cancello.

È accaduto nel carcere Campanello di Ariano Irpino. Immediatamente il detenuto è stato portato nelle camere di sicurezza.

A darne notizia Stefano Sorice segretario locale Uilpa polizia penitenziaria Ariano Irpino. "Ordine e sicurezza, che con non poca fatica ed una quantità esigua di organico si è tentato di ripristinare, risultano nuovamente turbati dal ripetersi di questi eventi. Basti pensare che qualche giorno fa un detenuto ha provato ad aggredire la psicologa, fortunatamente bloccato dalla prontezza degli agenti, mentre la scorsa settimana un altro detenuto ha distrutto la propria camera detentiva allagando l’intero reparto.

Entrambi questi ultimi episodi sono avvenuti nella seconda sezione, riaperta da poco a seguito di ristrutturazione e che attualmente ospita detenuti ex art 32 O.P., ossia detenuti responsabili di aggressioni in danno del personale nonché autori di eventi turbativi della sicurezza e dell’ordine dell’istituto.

Le continue aggressioni al personale di polizia penitenziaria dimostrano come essere uomini e donne di legge richieda un prezzo sempre crescente che, se da una parte ogni singolo agente è disposto a pagare pur di assolvere con coscienza e correttezza ai propri compiti istituzionali, dall’altra richiede che la società si interroghi sugli strumenti, scarni ed a volte inadeguati, che sono messi a disposizione del personale.

Infine, mentre dal governo e anche dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria si continuano a vantare assunzioni nel corpo di polizia penitenziaria, omettendo però di quantificare le cessazioni dal servizio per quiescenza e altro, la polizia penitenziaria è sempre a ranghi più ridotti a dispetto delle dotazioni organiche stabilite, del reale fabbisogno e di una popolazione detenuta in forte crescita e sempre più aggressiva. La nostra solidarietà al collega coinvolto nello spiacevole evento."