Polizia, il vice questore Cutolo va in pensione: 36 anni al servizio dello Stato

Avellino, dalla Mobile alla Digos il curriculum del dirigente gentiluomo

polizia il vice questore cutolo va in pensione 36 anni al servizio dello stato
Avellino.  

Dopo 36 anni di onorato servizio il Capo Gabinetto della Questura di Avellino, il dottore Francesco Cutolo, va in pensione. Passaggio storico ai vertici della sede operativa della Questura del capoluogo irpino, che in questi giorni vedrà anche il passaggio di testimone tra l'attuale Questore, Nicolino Pepe, e il nuovo, Pasquale Picone. “Sono settimane di lavoro particolari per me – spiega con malcelata emozione il dottore Cutolo-. Dallo scorso novembre sto svolgendo un ruolo di affiancamento con il dottore Rocco Rafaniello, che mi sostituirà in ogni funzione. Si tratta di un ufficio di diffuse ed articolate competenze, che il dottore Rafaniello sta conoscendo  dettagliatamente, nelle sue varie articolazioni compresa la prevenzione generale e il soccorso pubblico”.

Il curriculum

Una lunga carriera quella del dottore Cutolo, nato a Palma Campania e irpino d'adozione per i lunghi anni di lavoro tra Avellino e provincia. Entrato in polizia nel 1988 con il grado di ispettore, vinse il primo concorso pubblico ordinario per vice ispettore della Polizia di Stato, figura creata ad hoc con la legge 121 del 1981. 

“Una figura intermedia, in stile anglosassone,  a metà strada tra i sottufficiali e i funzionari – spiega -. Ero un giovanissimo studente in legge, con tanta voglia di essere un poliziotto al servizio della comunità. Mi mancavano pochi esami alla laurea, quando vinsi quel concorso nel giugno del 1988. Poi vennero gli anni di lavoro sul campo, in una Napoli soffocata dal crimine dilagante e ancora dalle miserie lasciate dal dopoterremoto ”. 

La volante a Napoli

Dal 1989 ero al lavoro alla mobile, V Sezione Volanti di Napoli – spiega Cutolo -. Furono anni di grossa e intensa formazione sul campo, in strada, tra i pericoli in cui con difficoltà si lavorava per riaffermare il ruolo dello Stato e della Legalità. Erano gli anni degli scontri tra clan nei quartieri spagnoli tra i Mariano e i Faiano. 

La strage di Ponticelli

Ricordo la Strage di Ponticelli, fui tra i primi ad arrivare sul posto ad inizio  del turno ore 18-24. Arrivai a bordo di una Alfa 33, occasionalmente condotta dal validissimo Assistente Mario Zimbardi, c'erano cadaveri a terra e ancora l'odore della polvere da sparo nell'aria. Ricordo i blitz nel market della droga a Secondigliano. Insomma, tanti capitoli di una storia importantissima per il mio lavoro”. Nel 1992 Cutolo passò alla Dia. “Ho vissuto un'esperienza formidabile. Facevamo indagini sulle dichiarazioni dei primi pentiti dopo la legge premiale del ’91: capi dalle colpe orribili per la prima volta ci facevano conoscere la camorra dal didentro. Ma li dovevamo pure proteggere in località segrete e scortare in ogni parte d’Italia dove le Procure avevano necessità di sentirli. Furono anni di intensa formazione. Incredibilmente in quel periodo riuscii anche trovare il tempo di sostenere l’ultimo esame e conseguire la laurea alla Federico II. A 32 anni raggiunsi la qualifica apicale di sostituto commissario. Successivamente ho lavorato al Commissariato di San Giuseppe Vesuviano e alla Sezione di PG presso la Procura della Repubblica di Nola. In quel periodo ho svolto presso la Pretura di Ottaviano per 3 anni anche le funzioni di pubblico ministero onorario designato dal CSM. Nel 2002, vinto il concorso per Commissario della Polizia di Stato fui destinato al Commissariato di Viareggio, quale vice dirigente, 

fino al 2004 quando approdai al Commissariato di Sant'Angelo dei Lombardi quale dirigente”. Nel 2007 l'arrivo alla Questura di Avellino quale dirigente dell’UPGSP. Nel 2008 l'allora questore Antonio De Jesu decise di spostarmi alla Digos. Qui ho vissuto 12 anni di intenso lavoro, seguendo i grandi fatti che hanno segnato questa provincia tra crisi occupazionali, emergenza rifiuti, grandi eventi con la presenza di esponenti di spicco delle istituzioni nazionali e grandi eventi calcistici”. 

Il lokdown e l'emergenza

Nel 2020 il dottore Cutolo è stato nominato Capo Gabinetto, dall'allora questore in carica Maurizio Terrazzi.

“Tutto avvenne nel durissimo periodo della pandemia, del lockdown, dell'emergenza sanitaria e della paura di contrarre quel maledetto virus. Ma in ognuno di noi è sempre prevalso l' istinto innato di proteggere la comunità e servire lo Stato – continua Cutolo -.”. Questa la carriera del dottore Cutolo, che ripercorre emotivamente i periodi formativi e professionali condivisi con i colleghi. 

Nel lavoro fondamentale creare il gruppo

“Io, nello svolgimento del mio lavoro, ho sempre creduto nell'importanza di coinvolgere tutti – racconta -. Sono sempre stato convinto  che ognuno possa e debba fare la propria parte, secondo competenze e possibilità personali. Incentivare le persone, condividere le scelte e costruire una buona squadra per me resta il metodo vincente. Credo sempre e ancora di più dopo tanti anni di lavoro nei valori di giustizia, libertà, democrazia, lealtà e legalità. Credo che ogni poliziotto, in ogni ruolo e competenza, non debba mai smarrire questi valori per servire lo Stato e proteggere la Comunità da ogni pericolo”.