“A Prata alcune in molti sanno quello che è successo a Mimì, ma non parlano. Forse dietro c’è qualcuno di grande dietro”. A parlare è la barista di Prata Principato Ultra, R.C. “Come fa qualcuno a mettere la testa sul cuscino avendo questo peso addosso. Noi vogliamo solo far stare in pace Mimì, che sicuramente non avrà avuto una buona morte”. La barista racconta altri dettagli che potrebbero essere collegati o meno con la scomparsa di Mimì Manzo, avvenuta l’8 gennaio del 2021. Informazioni che gli inquirenti già conoscono. “Alcuni giorni dopo la scomparsa di Mimì, l’indagato Alfonso (difeso dagli avvocati Palmira Nigro e Dario Cierzo) venne al bar e mentre consumava scoppiò in un pianto. Un ragazzo gli disse “tranquillo, nessuno saprà nulla”. La ragazza chiarisce anche che non vuole accusare nessuno. Ma che non crede “alla versione che la sera della festa Mimì si fosse allontanato solo perché era caduto un pezzo di lasagna”. E non solo. Mette in dubbio anche le dichiarazioni rese dall’indagata Loredana Scannelli, difesa dall’avvocato Rolando Iorio. “Lei ha detto che dava del voi a Mimì, ma non è vero, gli davamo tutti del tu”. Nel registro degli indagati sono finiti anche la figlia dello scomparso Romina Manzo, difesa dall’avvocato Federica Renna e la madre di Loredana, Pasqualina Lepore (difesa da Rolando Iorio).
La battaglia del fratello e delle sorelle di Manzo
I familiari di Mimì non si fermeranno finché non sapranno la verità. Da tre anni chiedono di sapere cosa è accaduto al loro congiunto e di potergli dare una degna sepoltura. Soprattutto lanciano un appello sulla possibile archiviazione del caso: “presenteremo continue denunce pur di non far archiviare il caso”.
La scomparsa
Di Mimì Manzo si sono perse le tracce l’8 gennaio del 2021 nei pressi della stazione ferroviaria dismessa dopo un litigio con la figlia, forse per la presenza di alcune persone in casa o per la presenza di droga alla festa di compleanno.