“Domani presso i laboratori dei Ris di Roma, verranno effettuati altri accertamenti irripetibili su una traccia di sangue rinvenuta sotto il meccanismo di chiusura del vano portabagagli della T-Roc. E’ un momento importante per questa vicenda: si apre finalmente la speranza di poter chiudere il cerchio su questo drammatico caso”. A parlare la criminologa Gabriella Marano, nata ad Avellino e nominata dalle sorelle di Mimì, che nel giorno del triste terzo anniversario della scomparsa di Mimì Manzo – avvenuta la sera dell’8 gennaio 2021 a Prata Principato Ultra – ha lasciato un lungo post sulla sua pagina facebook.
Gli accertamenti previsti
La traccia di sangue è stata repertata nel luglio del 2022 dai carabinieri del nucleo speciale sulla T-Roc, noleggiata dall’indagata Romina Manzo (difesa dall’avvocato Federica Renna) ed utilizzata dall’indagata Loredana Scannelli (difesa insieme a sua madre indagata, Pasqualina Lepore, dall’avvocato Rolando Iorio). Il quarto indagato è il suo ex fidanzato Alfonso Russo difeso dall’avvocato Palmiera Nigro. In un secondo momento il Dna acquisito dalla traccia ematica verrà confrontato con quello dei familiari di Mimì, il 72enne di cui si sono perse le tracce la sera del compleanno di sua figlia Romina nei pressi della stazione ferroviaria al culmine di un litigio con lei perché – stando alle diverse testimonianze raccolte dagli inquirenti – il papà si era reso conto che circolava della droga in casa, quella sera.
La battaglia delle sorelle di Manzo
Le sorelle Mena e Lucia di Mimì (rappresentate dall’avvocato Nicodemo Gentile dell’associazione Penelope) non si fermeranno finché non sapranno la verità. Da tre anni chiedono di sapere cosa è accaduto al loro congiunto e di potergli dare una degna sepoltura.