Operazione Caudium: un indagato ha risposto alle domande del gip

Gli altri due indagati non hanno risposto rendendo solo dichiarazioni spontanee al gip

operazione caudium un indagato ha risposto alle domande del gip
San Martino Valle Caudina.  

di Paola Iandolo 

"Sono andato a Roma, insieme a miei cugini perchè dovevamo comprare delle autovetture, non sapevo nulla del carico di droga". A chiarire la sua posizione Aniello De Paola (sottoposto agli arresti domiciliari). Affiancato dal suo legale Valerio Verrusio ha risposto a tutte le domande del gip. Il suo difensore ha chiesto anche l'attenuanzione della misura per Aniello De Paola e ora si attende la decisione. 

Interrogatori di altri due indagati in carcere 

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Eugenio De Paola (figlio di Orazio De Paola) e suo nipote Mario De Paola, detenuti nel carcere di Bellizzi Irpino. I due affiancati dall'avvocato Verrusio hanno deciso però di rendere dichiarazioni spontanee al gip del tribunale di Avellino, Paolo Cassano che li ha interrogatorio per rogatoria. Eugenio De Paola precisato di "aver avuto solo dei rapporti lavorativi con alcuni degli altri coindagati". Anche Mario De Paola ha precisato che all'epoca dei fatti "ogni tanto collaborava con lo zio, ma non era a conoscenza dell'esistenza del clan". 

Gli altri indagati 

Sono rimasti in silenzio Erminio Pagnozzi ( difeso dall'avvocato Massimliano Cornacchione),Giulia Sopranzi (avvocato Cornacchione), Nino Piacentile (avvocati Giuliana De Nicola e Domenico Della Gatta), Alessandro Cavuoto (avvocato Grazia Luongo), tutti finiti in carcere, Eugenio Padovano e Gennarina Russo entrambi difesi dall'avvocato Fabio D'Alessio e sottoposti all'obbligo di dimora.