di Paola Iandolo
"Vi dovete mettere a posto con la Valle Caudina". Sotto tiro di N.P. - con il volto coperto da un mascherina - gli operai di un cantiere intenti nella realizzazione di un'arteria stradale in località Portelle di Castelpoto in provincia di Benevento. Azione intimidatoria compiuta mentre M.D.P. lo attendeva in auto. Irruzione effettuata nel cantiere per costringere l'amministratore della società Costruzioni Generali Lampugnale Srl. a consegnare una somma di denaro, ancora non precisata.
Organizzazione piazza di spaccio
Ma ai 23 indagati raggiunti dalle misure cautelari gli inquirenti contestano - a vario titolo - anche la realizzazione di una fiorente piazza di spaccio che dal litorale romano arrivava fino a San Martino Valle Caudina. I componenti del clan Pagnozzi avevano - stando a quanto ricostruito con le indagini - creato un'orgazzazione con compiti ben definiti che vanno dal promotore, al finanziatore, dagli organizzatori fino ai partecipi. Tra i 23 indagati vi erano anche dei soggetti che avevano il compito solo di custodire la sostanza stupefacente, che veniva successivamente consegnata agli spacciatori. G.S. e N.G. in qualità di organizzatori della piazza di spaccio avevano il ruolo di affiancare E.P. intervendo nei momenti di criticità, ad esempio in caso di arresto di un corriere, nonchè di provvedere al confezionamento della sostanza stupefacente destinata ad alimentare le piazze di spaccio esistenti in Valle Caudina.