di Paola Iandolo
San Martino Valle Caudina - Hanno risposto alle domande del Gip del Tribunale di Benevento due dei tre irpini (R.C.e U.V.) finiti in carcere in quanto coinvolti - ad avviso degli inquirenti - nel Clan Pagnozzi. R.C., figlio del presunto boss Fiore Clemente e U.V. detto o geometra cognato del presunto boss, difesi dall’avvocato Valeria Verrusio, hanno fornito la loro versione dei fatti.
Le versioni rese al gip
U.V. avrebbe negato di aver mai avuto contatti con esponenti del sodalizio e in particolare di conoscere i giovani dei comuni di Moiano, Airola e degli altri comuni della Valle Caudina. Ha repinto le accuse di far parte del presunto sodalizio criminale. I suoi contatti, per questioni familiari erano solo quelli con il cognato Clemente Fiore ed il nipote Clemente Rinaldo. Ma si trattava di contatti sporadici e senza nessun legame criminale. R.C. invece non ha negato di conoscere parte dei soggetti coinvolti nel blitz, specificando che non si trattasse di contatti di natura criminale. Ha negato inoltre la sua partecipazione al presunto clan Pagnozzi.
Domani altri interrogatori
Domani mattina invece sono fissati gli interrogatori del presunto boss Fiore Clemente. Stando alle indagini effettuate dalla Dda di Napoli avrebbe imposto sul territorio la sua supremazia in vari settori della vita economica e pubblica.