Avellino, il Procuratore Airoma:"A Caivano le persone perbene ostaggio dei clan"

Il magistrato che si è occupato del caso di Fortuna: la camorra riempie i vuoti delle istituzioni.

avellino il procuratore airoma a caivano le persone perbene ostaggio dei clan
Avellino.  

Conosce bene la difficile realtà di Caivano. E ha scoperto gli orrori sui bambini negli anni in cui si è occupato del drammatico caso di Fortuna, la bambina violentata e gettata nel vuoto. L'analisi del Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, è impietosa ma vera su questo comune ancora una volta commissariato per le infiltrazione della camorra nella gestione dell'amministrazione pubblica.

“Caivano – ha raccontato Airoma al Gr1 di Radio Rai – è un quartiere creato a tavolino, laddove qui non vi erano comunità già radicate. Chi si è occupato di riempire questi vuoti? La criminalità organizzata, la camorra”.

“A Caivano – ha denunciato il Procuratore - anche le persone perbene sono ostaggio della criminalità organizzata. Quando mi sono occupato del caso di Fortuna, abbiamo capito che non era un caso isolato. E' come se si fosse smarrito il senso stesso del bene e del male. Questi fatti qua chiariscono come in realtà la camorra certamente oggi guadagna anche sulla pelle dei bambini. Chi va a compare la droga a Caivano? Magari la borghesia bene di Napoli e anche chi ha interesse a un certo tipo di pedopornografia. C'è un mercato, la camorra risponde ad una domanda”.

Le istituzioni sono state assenti per troppo tempo a Caivano, ora si cerca di recuperare. Ma la denuncia di Airoma è forte.

“La camorra ha occupato questi vuoti e ha risposto a delle domande: ovviamente i responsabili non abitano nel Parco Verde di Caivano”.