di Paola Iandolo
A Mercogliano e davanti al tribunale di Avellino a fine luglio comparvero degli striscioni con i quali si chiedeva “giustizia per Roberto Bembo” il 21enne accoltellato nel parcheggio di un bar all'alba di Capodanno. Ci sono già i primi due indagati per quell’azione di protesta. Nei confronti dei due indagati il pubblico ministero contesta al momento il reato di oltraggio a corpo politico, amministrativo o giudiziario. A firmare le informazioni di garanzia il pubblico ministero Vincenzo D'Onofrio. Le indagini da parte della polizia proseguono per identificare gli altri giovani.
La ricostruzione
Gli striscioni comparvero davanti all'ingresso del palazzo di giustizia, dopo che il gip Fabrizio Ciccone aveva stabilito che i due indagati Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo potevano lasciare gli istituti detentivi di Poggioreale e Salerno, per essere sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Decisione che lasciò sgomenti anche i genitori di Roberto Bembo e il primo cittadino di Mercogliano, Vittorio D'Alessio. .