di Paola Iandolo
M.N. 50enne e suo figlio 23enne G.N., accusati di tentato omicidio e difesi dall'avvocato Giovanna Perna, hanno risposto per oltre un'ora alle domande del gip Fabrizio Ciccone nel corso dell'udienza di convalida del fermo eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Avellino. G.N. ha dichiarato di essere stato "aggredito da un gruppetto di ragazzi, mentre stava mangiando una pizzetta, per obbligarmi a ritrattare le dichiarazioni rese contro il 21enne" finito in ospedale con le ferite d'arma da taglio e ritenuto il responsabile del furto di una catenina d'oro. Rapina avvenuta nel 2019 ai danni di G.N. Quest'ultimo ha precisato anche di aver subito minacce: "se non ritratti ti tagliammo a capo", al suo diniego è stato aggredito. Aggressione alla quale ha assistito il padre M.N. che è intervenuto per difenderlo. I due hanno sostenuto di non possedere alcun coltello. Intanto l'avvocato Perna è pronta a nominare degli esperti per ricostruire i momenti salienti del'aggressione e dell'accoltellamento. M.N. in un primo momento avrebbe ammesso di essere stato lui ad accoltellare il 21enne.
Le accuse
Devono rispondere dell'accusa di tentato omicidio di un giovane di 21 anni. I fatti si sono verificati nel giorno della festa, durante il concerto del neomelodico di Mimmo Dany. Gli inquirenti li hanno bloccati la notte scorsa, nella loro abitazione. Un giovane, per le ferite da arma da taglio, versa in gravi condizioni nell'ospedale di Salerno. Il 21enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre le ferite da armi da taglio che hanno provocato danni al rene e al fegato. Ferite meno gravi per il suo amico intervenuto per sedare la rissa.
La decisione del gip
Il gip ha stabilito che il 23 G.N. dovesse lasciare il carcere, mentre il padre M.N. resta il carcere. Il Gip per lui ha convalidato il fermo.