di Paola Iandolo
Prata Principato Ultra – Atti sessuali su un minore, ospite della struttura di accoglienza, confermata anche in appello la condanna a 8 anni di reclusione per Don Livio Graziano. I giudici della Corte di Appello di Napoli hanno confermato il verdetto emesso il 24 novembre 2022. Il pubblico ministero Lorenza Recano del tribunale di Avellino aveva chiesto 11 anni di reclusione per Don Livio.
La sua versione nelle dichiarazioni spontanee
“Sono innocente, le accuse contro di me sono false” disse Don Livio Graziano, davanti ai giudici della Corte di Assise del tribunale di Avellino prima della sentenza di primo grado. Il fondatore della struttura i “Figli di Emmaus” rese dichiarazioni spontanee nel corso delle quali respinse tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Don Livio, aè accusato di abusi sessuali su di un 13enne, ospite della struttura di Prata Principato Ultra.
Quanto emerso nell’istruttoria dibattimentale
Nel corso dell'istruttoria dibattimentale di primo grado furono ascoltati anche tre consulenti nominati dalla difesa dell’imputato – rappresentata dagli avvocati Gaetano Aufiero e Gianpiero De Cicco - che tentarono di smontare le accuse mosse nei confronti del loro assistito. In particolare uno dei consulenti mise in evidenza alcune circostanze che di fatto escludevano le ipotesi contestate all’imputato. L’inchiesta prese il via dopo la denuncia del padre del ragazzino, ospite della struttura di Prata Principato Ultra, costituiti parte civile e rappresentati dagli avvocati Giovanni e Benedetta Falci. La denuncia fu presentata dopo il ritrovamento di alcuni messaggi sospetti inviati da Don Livio Graziano sul telefonino del ragazzino. Don Livio Graziano è accusato di atti sessuali compiuti su un 13enne, che ospitava presso la struttura da lui fondata e diretta “I figli di Emmaus”. Gli abusi sarebbero avvenuti proprio in una delle strutture che facevano capo al sacerdote finito nell’inchiesta della Procura di Avellino.