Tenta di uccidere la sua ex a colpi di pistola: in fuga con Maserati, fermato

I carabinieri hanno sparato diversi colpi per bloccare Rino Crisci

Sirignano.  

È finita con due sparatorie la follia di Rino Crisci, uno stalker violento che non si è mai rassegnato a perderla la “tedesca”, la biondissima ed avvenente 49enne Michela Principe, con la quale ha intrattenuto una turbolentissima relazione in passato. 

Il tentato omicidio della donna è avvenuto poco dopo le 14, lungo una statale che lei stava percorrendo in auto. Crisci le ha teso un vero e proprio agguato, inseguendola da Mugnano del Cardinale fino ad Avella. L’uomo, appena ne ha avuto l’occasione, ha preso a sparare con una pistola verso l’auto di Michela, una Audi nera, raggiungendola con almeno due proiettili, che miracolosamente l’hanno attinta al braccio sinistro e non in zone vitali. 

Sanguinante, Michela ha avuto la freddezza e la lucidità di spingere sull’acceleratore e riparare in via Santa Croce, ad Avella, dove gridando ha chiesto aiuto. Ha subito detto ai suoi soccorritori di aver riconosciuto l’aggressore, che già in passato per altri episodi di violenza, aveva fatto finire in carcere per molestie e violenze.

I carabinieri, in collaborazione con agenti del commissariato di Lauro, si sono immediatamente messi sulle tracce di Rino Crisci. Una fuga, la sua, durata un paio d’ore. Quando, alla guida di una Maserati, è stato intercettato da una pattuglia che l’ha inseguito. Crisci, sfrecciando per strade cittadine, ha terminato la propria corsa vicino casa, a Sirignano. Lui e la Ferrari sono stati bloccati a colpi di pistola dai militari, preoccupati che, oramai totalmente fuori di sè e senza alcun controllo, potesse coinvolgere anche altre persone, passanti. Due le esplosioni udite da testimoni, colpi che lo avrebbero ferito a un gluteo. Anche se è possibile che lui si sia fatto male finendo contro un muro con la Ferrari ancora lanciata ad alta velocità.

Lo hanno ammanettato e scortato al pronto soccorso dell’ospedale di Nola. Poco prima, ma al pronto soccorso del Moscati di Avellino, era stata condotta e operata Michela Principe, intervento resosi necessario perché la donna non perda l’uso dell’arto. 

A scatenare Crisci l’ennesimo rifiuto della “tedesca” di tornare con lui. Un rapporto finito ma rispetto al quale lo stalker non si era mai rassegnato veramente. Un matrimonio finito alle spalle, precedenti penali e una vita vissuta sul filo del rasoio, con uscite sui social “a favore dei compagni detenuti”. Insomma, una persona davvero particolare che Michela Principe voleva allontanare, riconoscendola come un errore commesso e senza più futuro, possibilità.

Crisci è stato accusato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e di tutta una serie di reati minori che hanno messo a rischio l’ordine pubblico.