Strage Acqualonga, la difesa degli imputati invoca le assoluzioni

Chiesta la conferma delle assoluzioni e la riforma delle condanne per i dipendenti Aspi

strage acqualonga la difesa degli imputati invoca le assoluzioni
Monteforte Irpino.  

di Paola Iandolo 

Strage Acqualonga, davanti alla Corte di Assise di Appello di Napoli hanno discusso gli avvocati degli imputati: hanno tutti invocato l’assoluzione per i loro assistiti o la conferma delle assoluzioni emesse in primo grado.  

Conferme

In particolare le discussioni finali degli avvocati Danilo Cilia per Marco Perna, assolto in primo grado, gli avvocati Elio Palombi e Mauro Iodice per Antonio Sorrentino e Michele Maietta anche loro assolti in primo grado e l’avvocato Edoardo Volino per Massimo Fornaci, anche lui assolto in primo grado. Tutti hanno chiesto la conferma della sentenza emessa dal giudice Buono nel gennaio 2019.

Riforma sentenza

A chiedere la riforma della sentenza di primo grado è stato l’avvocato Appella, difensore di Nicola Spadavecchia condannato in primo grado a 6 anni. In aula si tornerà il prossimo 29 giugno.

La condanna di primo grado

Il verdetto di primo grado, emesso nel gennaio 2019 dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Luigi Buono, aveva statuito la condanna del titolare dell’azienda che gestiva il bus, Gennaro Lametta, alla pena di 12 anni, come richiesto dall’accusa. Otto anni invece per la dipendente della Motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola, a fronte di una richiesta di 9 anni. Sei anni di reclusione, invece, ai dirigenti di Autostrade, Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia, Paolo Berti e Gianni Marrone, furono condannati a 5 anni e 6 mesi. Ritenuti colpevoli anche altri due dipendenti di Aspi, Michele Renzi e Bruno Gerardi, condannati a 5 anni. Assolti invece, oltre a Castellucci, il dg di Autostrade, Riccardo Mollo, e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna e Antonio Sorrentino.