di Paola Iandolo
Aste Ok, ancora un’udienza incentrata sugli interessi del sodalizio criminale sugli immobili finiti all’incanto. “Grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche – ricostruisce il luogotenente in aula Tribunale emerge che le quote andavano suddivise: il 33% Aprile Armando; 33% Forte Livia e 33% Barone e Formisano. Dalle quote destinate a Forte Livia e Aprile Armando, bisogna sottrarre il 10% a Forte Modestino e, in più, c’era la percentuale da dare al gruppo Galdieri”. Il luogotenente, in questo caso, fa riferimento a una intercettazione in cui Aprile Armando Pompeo dice: “Allora, noi siamo rimasti con Nicola che - quando ce li manda lui - prende il 33%; quando, invece, siamo noi sono il 20%”. Successivamente, il teste ha presentato in aula lo screenshoot di una chat con protagonista Aprile Armando Pompeo per cui era stato fatto un accertamento tecnico da parte dell'Arma e dove, di fatto, venivano confermate anche altre informazioni apprese all'interno di intercettazioni.
Il coinvolgimento di Nicola Galdieri nell’affare delle aste, stando alla ricostruzione effettuata dai militari dell’arma, emerge anche da un’altra intercettazione di Livia Forte dalla quale gli inquirenti comprendono che quando qualcosa non va, in tribunale vengono mandate altre persone di fiducia: “Ma Nicola non va lui, manda Carletto, Elpidio o quello con la faccia tutta butterata”. La prossima udienza è fissata per il 9 giugno quando si proseguirà con il controesame delle difese.
Indagine sui tre carabinieri che hanno condotto le indagini
Stamane si è svolta anche l’udienza camerale sull’opposizione all’archiviazione avanzata dal pm Cecilia Annecchini per i tre carabinieri del Nucleo Investigativo finiti nel registro degli indagati della Procura di Avellino a seguito della trasmissione degli atti da parte del Collegio Penale presieduto dal giudice Melone e da un esposto presentato dall’imputato nel filone Aste Ok, Gianluca Formisano difeso dall’avvocato Carlo Taormina. Il Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi, al momento si è riservato e nei prossimi giorni dovrà stabilire se, come sostiene la Procura, i tre militari non hanno compiuto alcun illecito o come sostiene la presunta parte offesa ci sono delle indagini da effettuare per stabilire la condotta dei militari, iscritti nel registro degli indagati per atto dovuto.