di Paola Iandolo
Quattro anni e due mesi di reclusione per le accuse di abusi sessuali, disposta la trasmissione degli atti alla Procura per derubrucare il reato realtivo al possesso di materiale pedopornografico. Questa la condanna emessa dal Gup del Tribunale di Napoli, Luca Battineri nei confronti di G.F, il trentasettenne senegalese difeso dal penalista Nicola D’Archi, accusato di atti sessuali con un minorenne e di adescamento di altri due minori, tutti originari del serinese.
Rito abbreviato
Il processo con rito abbreviato davanti al Gup del Tribunale di Napoli dove al termine della sua requisitoria, il pm Giulia D’Alessandro aveva invocato una condanna a nove anni di reclusione, evidenziando la mancata collaborazione del trentasettenne, per cui nella sua richiesta di condanna aveva escluso la concessione delle attenuanti generiche. Una mancata collaborazione che ha impedito anche di avere un quadro completo e superare delle presunte ambiguita’ nella vicenda. Si erano costituite in giudizio anche le tre parti offese, rappresentate dagli avvocati Pelosi, Ingino, Maffettone e Ricciardelli. Il sostituto della Procura Distrettuale di Napoli che ha coordinato le indagini dei Carabinieri del Norm di Solofra, aveva chiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Napoli Maria Gabriella Iagulli il decreto di giudizio immediato nei confronti del senegalese, in carcere dal 28 maggio scorso.
Le accuse
Stando all’impianto accusatorio i due undicenni sarebbero stati adescati dal 37enne senegalese. Gli inquirenti sono convinti che in tutti i casi portati alla luce dalle accurate indagini sia stato utilizzato sempre lo stesso modus operandi. Dapprima l’invito a casa sua, in dono piccole somme di denaro, per poi chiedere foto di parti intime o prestazioni sessuali.