di Paola Iandolo
L’ex sindaco Giuseppe Corcione non dovrà risarcire la parte civile nel processo per i presunti rapporti tra la sua amministrazione ed esponenti del clan Cava. A deciderlo i giudici della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, che hanno annullato senza rinvio il verdetto di secondo grado, accogliendo i rilievi mossi nella impugnazione della sentenza da parte dei legali dell’ex primo cittadino, difeso dai penalisti Raffaele Bizzarro e Alfonso Furgiuele. La condanna in primo grado ad un anno e sei mesi per abuso in atti d’ufficio era infatti prescritta già prima della sentenza di primo grado stessa (considerato che era decaduto il metodo mafioso).
Condanna confermata per Luigi Vitale detto O’Stak
I giudici della Suprema Corte hanno invece confermato la condanna nei confronti di Luigi Vitale difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero (esponente clan Cava e coinvolto anche nell’inchiesta sul clan Sangermano) unico imputato per cui erano state riconosciute le accuse della direzione distrettuale antimafia di Napoli, per una tentata estorsione nei confronti di un imprenditore P.D. e che aveva primo grado rimediato una condanna a 7 anni di reclusione in primo grado, pena attenuata in secondo grado a sei anni e otto mesi di reclusione.