Morta folgorata a 16 anni: quel sogno infranto di diventare chef

In attesa di stabilire le cause del decesso e la dinamica di quanto accaduto alla sedicenne

morta folgorata a 16 anni quel sogno infranto di diventare chef
Montefalcione.  

di Paola Iandolo 

Sulla morte della sedicenne, folgorata nella vasca da bagno dell’abitazione familiare, è stato già aperto un fascicolo d’inchiesta dal pubblico ministero Vincenzo Toscano. E’ stato lui a disporre il trasferimento della salma della minorenne di Montefalcione presso l’obitorio dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, dove nella mattinata di domani verrà conferito l’incarico al medico legale per l’accertamento irripetibile. nell'inchiesta si ipotizza il reato di omicidio colposo. Il medico legale dovrà far luce sulle cause del decesso della minorenne, studentessa della 2.a F dell’istituto alberghiero di Avellino. La famiglia della ragazza sarà rappresentata dall'avvocato Fabio Tulimiero

Il dolore degli amici di scuola

Stamane sul suo banco, gli amici di scuola, hanno lasciato un fascio di fiori bianchi. Affranti dal dolore i compagni e le insegnanti della sedicenne di Montefalcione, figlia di commercianti, stimati e benvoluti in tutto il paese e nel circondario. “Maria Antonietta voleva diventare uno chef stellato e aveva tutte le regole – hanno ricordato le insegnanti – per realizzare il suo sogno. Era educata, garbata, volenterosa sempre gentile e pronta”.

La tragedia

La minorenne è stata ritrovata dai familiari, ieri sera, priva di vita nella vasca da bagno. Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri sembra che la minore stesse parlando a telefono lasciato in carica, con un’amica, mentre era intenta a fare il bagno. Forse un attimo di distrazione e il telefonino le ha provocato la morte.

La dinamica al vaglio degli inquirenti

La ragazzina è stata raggiunta dalla scarica che non le ha dato scampo. Ha lanciato un urlo mentre era a telefono con l’amica, prima di morire. Sarebbe stata lei a far scattare l’allarme e ad allertare i familiari della ragazzina. Quando i genitori sono arrivati a casa per la sedicenne non c’era più nulla da fare. Inutile l’intervento del personale del 118, richiesto tempestivamente dai genitori, distrutti dal dolore.