Tentata estorsione: "Non fatemi vedere i carabinieri, non ho nulla da perdere"

I difensori di Cava e Crisci sono pronti a presentare istanza di riesame

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Sirignano.  

 

 

di Paola Iandolo 

Ora ci siamo noi, la protezione ve la garantiamo noi, non ci fate vedere i carabinieri io non ho niente da perdere, solo tu hai da perdere”. Questa sarebbe la minaccia proferita da Bernardo Cava, detto Aldo insieme al suo complice, Pellegrino Crisci nei confronti dell’imprenditore di movimento terra di Sirignano, subito dopo l’incendio all’escavatore. A quella minaccia ne seguirono altre due: una telefonata dai toni intimidatori rivolta ad un amico dell’imprenditore che aveva cercato di capire chi gli avesse incendiato il mezzo e un’altra avvenuta mentre andava a comprare le sigarette. Nel corso della telefonata Pellegrino Crisci disse “o vollimmo acconcia sto cancello, se no scappino i cani”. Nella terza invece disse “ma chiest quando si move”. Minacce che fecero determinare l’imprenditore a presentare la denuncia nei confronti dei due, finiti in carcere e che stamane, durante l’interrogatorio di garanzia,  si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Gli avvocati Alessandro Del Grosso e Gaetano Aufiero, che assistono gli indagati, nei prossimi giorni presenteranno istanza di riesame.