Una vita spesa per il suo lavoro che lui amava tanto. Dopo anni di servizio nella Polizia Municipale di Avellino, si è spento all'età di 71 anni, nella sua abitazione di Montella, il vigile urbano, Libero Carfagno.
Ad Avellino era molto conosciuto per la sua intransigenza. Soprannominato 'O russo (per il colore dei suoi capelli) era temuto da tutti gli automobilisti. Al "terribile rosso" dopo che aveva fischiato e scritto non c'era verso di fargli cambiare idea. La gente lo temeva perché un attimo dopo la minima infrazione lui spuntava e fischiava. C'era. Sempre. Mai un attimo di tregua. Una sosta al volo in doppia fila, un attimo di parcheggio a spina di pesce, un clacson usato più del dovuto, la precedenza all'incrocio sbagliata: lui usciva da dietro l'angolo e sapevi che per te non c'era scampo. Si avvicinava sornione, citava l'articolo del codice non rispettato e prendeva a scrivere. Quando poteva, aveva piacere a chiamare il carro attrezzi, con il quale sublimava quel ruolo da regolatore urbano integerrimo, temuto e odiato da tutti gli automobilisti. Il rosso, lo chiamavano. Libero il terribile. Irreprensibile. Neanche gli assessori, colti in fallo, sfuggivano al suo taccuino.
Stamattina l'epilogo. Lo hanno trovato a casa sua. Familiari e vicini avevano più e più volte bussato alla porta per avere una risposta, un cenno. Niente. Di qui la decisione di chiamare i vigli del fuoco. Hanno forzato l'ingresso dell'abitazione di Montella, suo paese di orgine, e lo hanno trovato a terra, esanime. Libero Carfagno aveva prestato servizio nella polizia municipale di Avellino per trent'anni.