Aste Ok, ascoltato per ore il maresciallo che condusse le indagini

Confermate tutte le accuse, anche contro i Galdieri

aste ok ascoltato per ore il maresciallo che condusse le indagini
Avellino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Aste Ok, udienza caratterizzata da un lungo controesame del maresciallo del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino che ha confermato tutte le accuse mosse nei confronti degli imputati, finiti alla sbarra degli imputati con le accuse di turbativa d’asta.

Il maresciallo – affiancato dal suo avvocato in quanto iscritto nel registro degli indagati insieme ad altri due colleghi con le accuse corruzione, violenza privata, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici  e per i quali è stata già fissata l’udienza camerale (31 maggio) per la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’avvocato Carlo Taormina - ha ripercorso tutte le intercettazioni ambientali captate durante le indagini, con le quali hanno sostenuto il coinvolgimento dei fratelli Galdieri negli affari loschi. Significativa una conversazione del 25 febbraio 2019 captata all’interno dell’abitazione di Pasquale Galdieri (al 41 bis) tra quest’ultimo e suo fratello Nicola. Pasquale Galdieri si lamentava del comportamento dell’imputata Livia Forte in quanto riteneva che fosse poco affidabile e si comportasse in maniera scorretta anche nei loro confronti. Ma Nicola Galdieri affermò «siamo riusciti ad entrare in un settore nel quale mai nessuno era riuscito a ricavare guadagni».

In aula il maresciallo si è soffermato anche su due passaggi di denaro tra gli esecutati e alcuni degli imputati.  Passaggio di denaro avvenuto nell’ufficio di uno degli esecutati dai componenti del sodalizio criminale.

Sussistenza delle esigenze cautelari

L’avvocato Carlo Taormina ha chiesto al tribunale in composizione collegiale presieduto dal giudice Roberto Melone di verificare la sussistenza delle esigenze cautelari: “chiedo al tribunale di farsi un esame di coscienza, mi auguro che vengano ridiscussi i termini delle misure cautelari”. Si torna in aula il prossimo 21 aprile.