Avellino, maltrattamenti in famiglia: assolto e scarcerato 47enne

Dovrà prestare solo lavori di pubblica utilità per il reato di lesioni

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Avellino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Era stato tratto in arresto con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna e lesioni personali aggravate perpetrate in danno del figlio della donna, minorenne. Ma con l’epilogo del processo lampo, celebrato con rito immediato, un 47enne di Avellino, difeso dall’avvocato Angelo Polcaro, è stato assolto dal reato di maltrattamenti in famiglia e immediatamente scarcerato. Dovrà solo prestare lavori di pubblica utilità presso il comune di Avellino per quattro mesi. Questa l’unica pena inflitta all’uomo all’esito del processo, dal tribunale di Avellino, in composizione collegiale- presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, a latere Pierpaolo Calabrese e Astianatte De Vincentiis- per il solo reato di lesioni personali, essendo stata esclusa anche la contestata recidiva. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima, nel corso della relazione sentimentale con il 47enne, iniziata nel 2018, era stata costretta a subire continue vessazioni, umiliazioni, angherie, sfociate in molteplici occasioni in violente aggressioni fisiche che l’avevano costretta a far ricorso più volte alle cure dei sanitari.

La ricostruzione

L’ultimo episodio di violenza lo scorso 22 dicembre, quando l’uomo, in preda ai fumi dell’alcool, si era accanito fisicamente anche sul figlio 15enne della sua compagna con morsi, calci e pugni, provocandogli lesioni all’addome, alla spalla, alla gamba e al polso, giudicate guaribili in 12 giorni dai sanitari del nosocomio di Avellino. 
Inoltre il 47enne, pluripregiudicato e già destinatario in passato della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla compagna, dopo aver aggredito fisicamente e minacciato il minore aveva anche distrutto l’arredo e vari accessori dell’abitazione tra cui un televisore, un giradischi, un iPad ed una Play Station 5 custoditi nella cameretta del ragazzo. Per bloccare l’uomo, sul posto, intervennero gli agenti della questura di Avellino, che provvidero ad arrestarlo. Dopo la convalida del fermo, l’uomo fu associato alla casa circondariale di Bellizzi Irpino, dove è rimasto sino alla sentenza di primo grado.

Provvedimento con il quale i giudici del tribunale di  Avellino, in accoglimento della linea difensiva  spiegata dall’avvocato Angelo Polcaro,  hanno mandato assolto perché il fatto non sussiste, il 47enne, dal reato di maltrattamenti in famiglia- per il quale è prevista una pena  di sette anni di reclusione- in quanto durante l’istruttoria dibattimentale è stato provato che tra  l’uomo  e la  vittima non vi fosse mai stata una stabile convivenza, presupposto indefettibile affinchè possa configurarsi il delitto di maltrattamenti contro familiari. Pertanto l’imputato veniva condannato per il solo reato di lesioni semplici nei confronti del minore- costituitosi parte civile insieme alla madre, con l’avvocato  Antonietta De Angelis - alla pena alternativa dei lavori di pubblica utilità, delitto per il quale il pubblico ministero aveva chiesto una condanna ad un anno e otto mesi di reclusione.