Caso Manzo, pressing sui testimoni oculari: ispezioni anche fuori Prata

Settimana decisiva quella che si avvicina con escussioni in caserma e ispezioni sul territorio

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Prata di Principato Ultra.  

 

di Paola Iandolo

Gli inquirenti si spingeranno anche fuori dal comune di Prata Principato Ultra per effettuare delle ispezioni al fine di ritrovare degli elementi utili e chiudere il caso Manzo entro la fine di febbraio. Sulla scomparsa del 71enne, muratore in pensione si lavora alacremente e la settimana prossima verranno ascoltate diverse persone informate sui fatti.

Testimoni oculari

Persone che ad avviso degli inquirenti – anche nei gesti quotidiani, come il conferimento dell’immondizia – hanno visto cosa è accaduto a Mimì. Soprattutto chi stava con Mimì alle 21.51 tra via dell’Annunziata, via Marconi e la stazione dismessa di Prata Principato Ultra. Chi l’ha fatto salire con l’inganno su un’auto – immortalata dalle  telecamere di videosorveglianza – per condurlo in luogo isolato e punirlo. Dunque testimoni oculari che per timore di ritorsioni, hanno preferito non raccontare tutto agli inquirenti.  Su di loro è concentrata l’attenzione di Procura e carabinieri.

La verità nei frames delle immagini di videosorveglianza

Le telecamere di videosorveglianza la sera della scomparsa intorno alle 21.51 all’incrocio di via Matteotti, riprendono Mimì ancora in vita mentre si incammina verso la stazione ferroviaria dismessa.  Ed ancora dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza vengono immortalate due auto, una di Alfonso Russo (indagato con le accuse di favoreggiamento e false dichiarazioni) l’altra è la T-Roc guidata da Loredana Scannelli. Entrambe si fermano per ben quattro minuti a partire dalle 21.57 all’incrocio dove Mimì è stato visto l’ultima passare a piedi.

Circostanze mai raccontate agli inquirenti dai giovani coinvolti nella scomparsa del muratore Manzo e messe a nudo dalle telecamere di videosorveglianza, sequestrate dai carabinieri. Al momento risultano indagati, oltre ad Alfonso Russo difeso da Palmira Nigro, la figlia Romina per sequestro di persona difesa dall’avvocato Federica Renna, una sua amica Loredana Scannelli, accusata di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero, sua madre Pasqualina Lepore, accusata solo di favoreggiamento, entrambe difese dall’avvocato Rolando Iorio.