Ci sarà un unico processo per la banda dei pestaggi, incaricata a recuperare crediti su commissione e coloro che tentarono di uccidere Alessio Romagnuolo avvenuto in Contrada Quattrograna Ovest il 19 ottobre del 2021. La Procura di Avellino ha riunito i due fascicoli e ha chiuso le indagini nei confronti di diciassette indagati e finiti a vario titolo nei due avvisi di garanzia firmati dai pubblici ministeri Vincenzo D’Onofrio e Lorenza Recano.
Tentato omicidio Romagnuolo
Cinque gli indagati coinvolti nel tentato omicidio: Marco Frasca, Yuri Perrino, Sebastiano Sperduto, Maurizio Di Gaeta, Cristian Saggese. I cinque armati di pistola, spranghe e mazze da basballl, circondarono l’abitazione di Alessio Romagnuolo. Stando alla ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma, Frasca sparò suoi confronti dopo aver prima cercato di attirare la vittima e successivamente averlo minacciato di ucciderlo. Solo uno di loro, Maurizio Di Gaeta fu scarcerato dal Riesame.
Le aggressioni brutali
Diversi gli episodi di lesioni aggravate, violenza privata ed estorsione contestate alla banda di “picchiatori” specializzata nel recupero dei crediti che non esitava a colpire duramente le vittime, come documentato dalle indagini dei militari dell’Arma e dalle testimonianze raccolte nel corso delle indagini. Anche in questo caso si tratta di Marco Frasca, Sebastiano Sperduto e Yuri Perrino, tutti coinvolti nel tentato omicidio di Alessio Romagnuolo. Maurizio Di Gaeta (arresti domiciliari), Roberto Guarnieri e Giovanni Festa (obbligo di dimora). Gli altri indagati, a piede libero, rispondono invece a vario titolo in concorso con il gruppo. I destinatari dell’avviso della conclusione indagine sono difesi dagli avvocati Alfonso Maria Chieffo, Gaetano Aufiero, Gerardo Santamaria, Fabio Tulimiero, Norma Marranzini, Claudio Mauriello, Giuseppe Perrone.