Tentata estorsione all'Ultrabeat, attesa la sentenza di Appello

I due danneggiarono dapprima i vasi dinanzi ad una pasticceria di via Casale

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Avellino.  

Tentata estorsione all’Ultrabeat di via Cannaviello, discusso l’appello per A.R. e C.F. dagli avvocati Gerardo Santamaria e Valeria Verrusio.  Attesa la decisione dei giudici della Corte di Appello di Napoli per i due giovani avellinesi.

La sentenza di primo grado

I due furono condannati ad un anno e sette mesi di reclusione il 22 aprile dal tribunale di Avellino per i reati di tentata estorsione, danneggiamento e detenzione d’arma da fuoco. Furono assolti invece, i due giovani, dal reato di minaccia ed esclusa l’aggravante dell’uso delle armi. Il pubblico ministero Vincenzo Toscano, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto 4 anni di reclusione per A. R. e C. F. I due legali avevano chiesto la riqualificazione del reato da tentata estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.  

I fatti

La sera del 17 ottobre 2021, A.R. e C.F. si presentano all’Ultrabeat chiedendo di un addetto alla sicurezza che in quel momento non era di turno. Da quell’episodio nacque una discussione con il titolare, gli animi si scaldarono e i due iniziano a minacciare di morte l’uomo avanzando richieste di denaro: “Tu a domenica non arrivi, sappiamo pure chi è tua figlia..”.