Assoluzione per insufficienza di prove: è questo il verdetto pronunciato nella giornata di oggi dal Giudice Monocratico del tribunale di Avellino, Gennaro Lezzi, nei confronti di una intera famiglia di San Martino Valle Caudina accusata di aver rivolto minacce gravi, anche di morte, nei confronti di una loro vicina di casa.
D.A., classe 1969, P.G. classe 1971, ed il loro figlio, D.D., classe 1995, erano accusati di minacce gravi pronunciate nei confronti della vicina di casa che in aula, alle domande del Giudice e del Pubblico Ministero, aveva risposto in maniera dettagliata descrivendo le singole espressioni minacciose pronunciate rispettivamente dal padre, dalla madre e dal figlio.
L'avvocato Rolando Iorio, difensore dei tre imputati, ha prodotto una serie di atti dai quali risultavano le numerose denunce reciproche sporte dai due nuclei familiari confinanti, sostenendo trattarsi di denunce "seriali" in quanto tali "abbisognevoli di importanti riscontri", che, nella vicenda in esame, non si intravedevano.
Orientamento condiviso dal Giudice del Tribunale di Avellino che ha mandato assolti i tre imputati proprio in ragione del fatto che le accuse della vicina, che nel frattempo si era costituita parte civile con richiesta di risarcimento, non erano riscontrate da nessun elemento.
Il Pubblico Ministero aveva invece chiesto la condanna dei tre a due mesi di reclusione.