I fatti risalgono all'inizio del mese di agosto. I carabinieri della stazione di Solofra effettuarono un controllo ad uno dei mezzi di Irpiniambiente impegnati nel servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio. Durante gli accertamenti condotti dai militari dell'Arma è però venuto fuori che sul "porter" erano stati caricati dei residui di palma. Residui che, come è stato poi possibile verificare, provenivano dal giardino dell'abitazione di famiglia della delegata all'ecologia di palazzo Orsini. I residui vegetali provenienti dalla palma, per la vulnerabilità all'attacco del parassita del punteruolo rosso dovrebbero essere smaltiti in discariche ad hoc. I due lavoratori impegnati sul mezzo di raccolta dei rifiuti furono portati in caserma ed ascoltati sulla vicenda. Proprio i dipendenti avrebbero, però, escluso che la raccolta delle palme dal giardino privato fosse avvenuta su input dell'esponente dell'amministrazione comunale. I due lavoratori hanno comunque rimediato una denuncia a piede libero all'autorità giudiziaria. Il mezzo è stato sottoposto a sequestro giudiziario. Intanto Irpiniambiente, in una nota indirizzata a palazzo Orsini, ha nei giorni scorsi tenuto a precisare i limiti del rapporto contrattuale che la lega al comune di Solofra evidenziando come "il servizio contrattualizzato non prevede la raccolta e/o messa a disposizione di un cassone scarrabile per i vegetali prodotti" nel territorio. E che nonostante tutto numerose volte per "spirito di collaborazione" Irpiniambiente ha provveduto a fornire il cassone richiesto per il conferimento dei rifiuti vegetali presso un impianto autorizzato. E sulla vicenda delle palme: "nessuno ha informato questa società che all'interno del cassone vi fossero palme recise e comunque ci riteniamo manlevati da ogni responsabilità".
G.A.