Bonus e reddito, così il commercialista irpino aiutava il clan

Nel mirino degli inquirenti l'operato del commercialista irpino con altri professionisti

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Marzano di Nola.  

Clan Sangermano, tra i fedelissimi anche un commercialista irpino C.M., pienamente coinvolto nelle attività illecite del sodalizio e fortemente preso in considerazione dalle figure apicali dello stesso. Componenti dell’organizzazione criminale che il professionista irpino frequentava con assiduità. Ad avviso degli inquirenti “il suo operato contribuisce inconfutabilmente ad incrementare ed assicurare l’egemonia del clan sul territorio di operatività e solidità”. A lui sono state affidate le risorse economiche del sodalizio. “Grazie alle sue conoscenze, con i rapporti con altri professionisti e funzionari consente ai componenti dell’organizzazione criminale ad aver accesso anche alle erogazioni pubbliche, nonché provvede al recupero delle somme di denaro prestate sotto forma di usura dalle persone inadempienti”.

 

Le indagini della direzione distrettuale antimafia di Napoli

Grazie all’inserimento nel contesto associato Sangermano e all’elevata considerazione di cui gode beneficia di una riconosciuta e preponderante capacità di intimidazione nei confronti dei soggetti usurati e in generale di tutta la comunità. Circostanza che trova ristoro in una conversazione captata dagli inquirenti mentre parla a telefono con il fratello dopo l’intervento di C.M. su un suo debitore. “no quello ha portato di tutto… abbiamo risolto, il problema non è questo io gli ho detto… ho detto noi non siamo queste persone di fare linguaggi…quello si è cagato sotto C….il succo! Io l’ho capito bene”.