Caso Manzo, dopo le dichiarazioni dell’avvocato di Alfonso Russo, a parlare è la figlia dello scomparso, Romina, iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona nell’inchiesta sulla sparizione di Domenico Manzo. “L’avvocato di Russo ha confermato quanto io ho sempre dichiarato, ossia che nell’orario in cui collocano la scomparsa di mio padre io ero a casa. Io stessa verso le 23, non vedendo tornare mio padre e trovando sempre il telefono spento, inizio a preoccuparmi. In quel momento entra Alfonso in casa e gli chiedo se possiamo andarlo a cercare.
Quindi io ero a casa, gli altri non so che cosa hanno fatto nel frattempo”. Romina ricostruisce nuovamente i momenti salienti dell’8 gennaio 2021 – ormai a distanza di quasi due anni dalla sparizione di Domenico Manzo, muratore in pensione - quando in casa è in corso la sua festa di compleanno, ma allo stesso tempo il padre scompare. Poco prima, stando alle dichiarazioni fornite agli inquirenti da diverse persone informate sui fatti, tra Domenico e sua figlia Romina c’era stata un violento alterco. Il padre l’aveva rimproverata, le aveva detto “i tuoi amici ti sfruttano” per poi allontanarsi dalla sua abitazione, dicendo di andare a fumare una sigaretta per sbollire la rabbia e a fare una passeggiata fino alla Basilica dell’Annunziata.
Ma da quella passeggiata il muratore in pensione non ha fatto più ritorno. “Io sono rimasta sola con mio fratello, mi sto rimboccando le maniche nonostante i forti pregiudizi che incontro perché sono indagata, ho trovato un lavoro e spero di tenermelo stretto. Più passa il tempo e più ho la consapevolezza che mio padre non c’è più e che aveva ragione su tante cose che mi diceva quando era qui con noi – continua Romina - Sto crescendo imparando a mie spese gli errori fatti. Ma spero che arriveremo ad una verità prima di tutto per mio padre e poi perché non è giusto che viva con questa macchia addosso di presunta colpevole”.
Intanto cresce l’attesa per l’interrogatorio dell’altro indagato, Alfonso Russo, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Avellino, per false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento. Il suo legale, Palmira Nigro, giovedì incontrerà il pubblico ministero Lorenza Recano, titolare dell’inchiesta sulla scomparsa di Manzo, per chiedere di ascoltare il suo assistito e fornire elementi importanti sulla sua posizione. Al momento nel registro degli indagati gli inquirenti hanno iscritto quattro persone, ma sono in corso ulteriori interrogatori di persone informate sui fatti per far luce sul giallo di Prata Principato Ultra.