Particolare inquietitudine aveva suscitato a Prata Principato Ultra la mega rissa verificatasi la sera del 15 Marzo 2016 per le strade cittadine, nel corso della quale un giovane, F.M., classe 1997, era stato gravemente ferito all'addome con un violento fendente che soltanto per pochi centimetri non aveva attinto organi vitali.
A sferrare la coltellata R.M., quarantacinquenne del posto.
All'origine della violenta rissa ci sarebbero stati, secondo quanto emerso dalle indagini svolte, degli scambi di messaggi tra due giovani, un ragazzo ed una ragazza, dove apppunto quest'ultima, fidanzata con un altro giovane, aveva iniziato cio nonostante a corteggiare F.M.
La sera del 15 Marzo 2016 nel corso di questo scambio di messaggi tra i due giovani, sarebbe inaspettatamente intervenuto il fidanzato della ragazza che, sostituendosi alla stessa, avrebbe iniziato a messaggiare con il secondo ragazzo e, una volta rivelata la propria identità, lo avrebbe invitato a scendere in strada e ad affrontarlo.
Nel giro di pochi minuti i due sfidanti, che avevano avvisato i rispettivi famiiari ed amici, si incontravano per strada.
All'appuntamento, tra le varie persone (circa una decina) si presentava anche il padre della ragazza, R.M. appunto, che senza alcuna esitazione sferrava con un coltello un violento fendente in direzione del giovane F.M., attingendolo all'addome.
Ne scaturiva una violenta colluttazione, a seguito della quale si registravano ben 5 feriti.
La Procura di Avellino chiedeva il rinvio a giudizio di ben 7 persone, tutte imputate a vario titolo a seguito dei fatti occorsi.
Nella giornata di ieri il Giudice del Tribunale di Avellino, Dott. Pierpaolo Calabrese, aderendo alle tesi difensive prospettate dagli Avvocati Rolando Iorio ed Alberico Villani, difensori il primo di tre imputati ed il secondo di un imputato, ha mandato assolti gli assistiti dei rispettivii difensori per non aver commesso il fatto.
In particolare, hanno sostenuto i legali, i loro assistiti non avevano partecipato ad alcuna rissa, ma erano stati semplicemente aggrediti e si erano limitati a difendersi.
Condannato invece l'autore del ferimento, R.M., difeso da altro difensore, alla pena non sospesa di mesi 8 di reclusione.
Il Pubblico Ministero presente in aula aveva invece chiesto condanne alla pena detentiva per tutti gli imputati coinvolti nella rissa, ritenendoli parimenti responsabili.