Lunga l'udienza questa mattina per il processo a carico di don Livio Graziano, sacerdote cinquantenne accusato di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 13 anni nella comunità a Prata di Principato Ultra, una cooperativa sociale per l’assistenza alle persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione.
Sempre a porte chiuse, era atteso proprio Don Livio in aula, per l'esame. Il prete ha però rinunciato a comparire a causa di un ascesso addominale che gli avrebbe impedito di essere presente. Proprio per questo il suo legale, l'avvocato Gaetano Aufiero, ha depositato in aula un certificato medico.
Don Livio, ricordiamo, fu tratto in arresto a ottobre dello scorso anno, dopo la denuncia sporta dal papà del giovane che, allarmato dagli strani comportamenti del figlio nell’ultimo periodo, venne a conoscenza della vicenda dopo che il ragazzo raccontò di essere stato vittima di abusi nel periodo in cui avrebbe frequentato la comunità del parroco.
Ascoltati in aula il dottor Egidio Errico, psicanalista e psichiatra salernitano e la dottoressa Mariangela Izzo, psicologa di Napoli.
I due esperti sono stati incaricati dalla parte civile, rappresentata dall'avvocato Giovanni Falci, di redigere una consulenza, allo scopo di valutare il danno psicologico riportato a seguito della vicenda sia dalla giovane vittima che dalla sua famiglia. Ciò che è emerso da questa analisi è un gravissimo danno psicologico da stress post-traumatico destinato a perdurare per sempre. Stando a quanto affermano i consulenti, infatti, il giovane ragazzo, adesso 13enne, non avrà mai più un rapporto naturale tra sesso e amore, poiché i due concetti nella sua mente, stando a ciò che risulta dalla consulenza, restano irrimediabilmente confusi e compromessi.
In aula, infine, è stato ascoltato anche il primo testimone della difesa, un giovane ragazzo tuttora ospite della comunità.
Il ragazzo ha descritto in maniera più che positiva l'attività svolta da don Livio all'interno della struttura e poi si è soffermato ad analizzare i comportamenti della vittima, con la quale ha convissuto per un periodo.
Durante l'escussione del ragazzo è emerso anche un particolare abbastanza rilevante: il giovane alloggiava proprio nella camera da letto adiacente a quella di don Livio. Egli afferma in aula di non aver mai sentito alcun tipo di rumore sospetto provenire dalla stanza del prete.
E sul rapporto con il parroco precisa infine: "Don Livio mi ha comprato i libri per studiare, mi ha comprato i vestiti e anche un cellulare. Mi faceva giocare con la Playstation: Avevamo un rapporto assolutamente normale". La prossima udienza è stata fissata al 21 luglio, quando si esaurirà la lista testimoniale della difesa terminando così la fase istruttoria del processo.