L’atroce vicenda della giovane di Aiello del Sabato tenuta in catene in casa dalla sua stessa madre con la connivenza di tutta la famiglia, spinge il CIF Regionale della Campania congiuntamente ai CIF Provinciali di Avellino, Caserta, Napoli e Salerno, ad interrogarsi: non solo sulle cause per cui un’intera piccola piccola comunità non ha saputo o voluto vedere quanto accadeva nel suo ambito, ma anche sull’assoluta mancanza di "consapevolezza " della tragedia familiare da parte dei componenti il nucleo familiare ( esclusi i minori vittime di violenze indirette) ritenendo il tutto una condizione di atroce normalità e quotidianità
Il CIF deplora l’inerzia delle istituzioni pubbliche preposte nel cogliere i segnali che pur dovevano pervenire da parte di questa famiglia disturbata. Per esempio: l’abbandono scolastico dei figli, le tracce di violenze che l’infelice ragazza portava sul suo corpo fin da bambina, arrivando la madre perfino a spezzarle un braccio.
Al fine di scongiurare altre simili tragedie il CIF propone la messa in atto di alcune iniziative. Invita tutte le associazioni della Campania a cercare di istituire una rete comune atta a individuare e recepire le istanze e i problemi territoriali.
Ciò non può avvenire senza un accurato lavoro sul territorio che si proponga circolarità e condivisione di azioni con gli enti pubblici e privati, le istituzioni, la scuola, parrocchie e gruppi di aggregazione.
Chiede agli assessorati preposti della Regione Campania di attivare una campagna capillare di informazione e sensibilizzazione sui servizi territoriali pubblici e privati che si occupano della salute psico- fisica dei cittadini e dei minori.
Il CIF chiede inoltre all’assessora all’istruzione della Regione Campania di realizzare corsi di formazione sulla violenza sui minori per docenti e personale scolastico, finalizzati al sapere individuare e riconoscere segnali preoccupanti e ad attuare i dovuti interventi».