"Io indagato di riciclaggio e ricettazione senza essere stato mai interrogato"

Ortensio Zecchino: "Da tre anni non ho visto un solo atto istruttorio"

io indagato di riciclaggio e ricettazione senza essere stato mai interrogato

Parla il presidente del centro europeo di studi normanni Ortensio Zecchino, particolarmente amareggiato e snervato per i contorni che sta assumendo questa vicenda.

Ariano Irpino.  

 

Nessun duello con la procura di Benevento. Ortensio Zecchino lo ha chiarito sin da subito nel presentare stamane nel museo della ceramica di palazzo Forte: "Storie di manoscritti, libri e biblioteche." Ma sicuramente l’occasione, per rispondere alla conferenza stampa indetta dalla procura di Benevento e del comando carabinieri tutela patrimonio culturale di Roma relativa alle indagini su libri ed altri beni alcuni dei quali restituiti dopo la sparizione alla biblioteca Mancini e alla diocesi.

Una vicenda ha detto Zecchino che mi ha sottratto tempo prezioso e che mi vede indagato di reati gravissimi mai commessi: “Ho illustrato e presentato una dettagliata memoria tre anni fa e da allora io non ho saputo più nulla di questo processo. Ho sentito parlare di complessità delle indagini. Ma io mi sarei aspettato, che dovessero partire innanzitutto da un serio interrogatorio dell’indagato.

L’accusa che mi è stata rivolta dall’inizio per procedere al sequestro è di riciclaggio e ricettazione. Io da tre anni vivo con una ipotetica spada di damocle di dodici anni di galera, perché questa è l’accusa. Roba di mafia, cose importanti, non un furto di galline. Insomma comprenderete che per quanto l’equilibrio psichico ancora ci conforta, non è proprio piacevole, sapersi, per tre anni indagato per riciclaggio. Io oggi continuo ad essere indagato di questo reato. E da tre anni, non ho visto un solo atto istruttorio né ho potuto mai leggere la denuncia dalla quale sarebbe nato tutto questo procedimento. Sono all'oscuro di tutto.

Vi dico che questi libri di cui si parla, sono di scarso valore economico, tranne due, tre. Ci tengo a chiarire, che non intendo assolutamente duellare con la procura della repubblica di Benevento. I duelli giudiziari si fanno nelle aule di giustizia ed è lì che le mie buone ragioni, confido, saranno fatte ben valere dal mio ottimo difensore, l’avvocato Vincenzo Regardi che mi assiste in questa vicenda.”