L'affaire Gesualdo bufala politica? Si va verso l'assoluzione anche in Tribunale

La leadership di Cipriano spazzata via da chi ne temeva l'ascesa: era solo "disordine tra le carte"

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Avellino.  

Dopo l’assoluzione da parte della magistratura contabile arrivata a febbraio di quest’anno, si torna in aula per decidere dell’accusa di peculato a carico degli otto indagati nell’inchiesta sul teatro Carlo Gesualdo di Avellino.

Questa mattina, infatti, c’è stata un’ulteriore fase dell’udienza preliminare che dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio l’ex presidente del teatro Luca Cipriano, l’ex direttore amministrativo Dario Bavaro e tutto il consiglio di amministrazione, nonché i revisori dei conti accusati di peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale a seguito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore presso il tribunale di Avellino Teresa Venezia in cui viene contestato agli indagati, in particolare, una gestione amministrativa personalistica, segnata da assegnazioni e proroghe di servizi per il teatro senza rispettare i principi di rotazione e trasparenza ma, soprattutto, un ammanco nelle casse del massimo avellinese di circa 109mila euro.

L'inchiesta è scaturita a seguito della denuncia dell'ex sindaco Paolo Foti e dei suoi funzionari che fecero scattare le indagini, nel maggio del 2016, quando ci furono le prime acquisizioni della documentazione relativa alle ipotesi di peculato. Secondo la Procura il consiglio d’amministrazione e il presidente non sarebbero intervenuti rimuovendo il direttore amministrativo per gravi irregolarità, approvando bilanci dell’istituzione che non fotografavano il quadro reale dei servizi di cassa.

Accuse totalmente rigettate dalla Corte dei conti, per la quale non ci fu nessun ammanco, tutt’al più un disordine nelle carte. Quindi, nessun danno erariale. Una grande svolta questa anche per l’inchiesta penale. Questa mattina, infatti, durante la discussione di alcuni dei difensori del cda del Gesualdo hanno sostenuto il non luogo a procedere perle posizioni dei propri assistiti.

Dobbiamo solo attendere il prossimo 20 maggio, data in cui, finalmente, verrà chiuso il cerchio con le ultime discussioni rimaste e si deciderà se gli otto indagati verranno o meno rinviati a giudizio.