Assenteismo al Genio civile: si è tenuta questa mattina l’udienza preliminare per 51 dipendenti, accusati di truffa aggravata e uso improprio del badge marcatempo, con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di relazioni d’ufficio.
Stando all'ipotesi degli inquirenti - acclarata a seguito di un'indagine del 2018 all'esito della quale sono stati accertati i comportamenti illeciti che hanno portato al rinvio a giudizio - i dipendenti del Genio Civile avrebbero timbrato regolarmente il cartellino e poi si sarebbero allontanati senza autorizzazione dal luogo di lavoro. In particolare, gli investigatori contestano agli indagati, tra l'altro, di essersi trattenuti fuori dall’ufficio anche al termine dell’attività di servizio esterno ritardando il rientro a dopo la pausa pranzo, così evitando la decurtazione dei 30 minuti operata in automatico dal sistema di rilevamento delle presenze.
Tre mesi di serrate indagini, effettuate anche con l’ausilio di telecamere di videosorveglianza e con servizi di appostamento al fine di controllare il comportamento dei lavoratori pubblici.
L'inchiesta è nata dalla denuncia di un altro dipendente ligio al proprio dovere, stanco di dover assistere ai continui allontanamenti ingiustificati dei suoi colleghi.
Dai tre mesi di indagini gli inquirenti hanno potuto constatare che alcuni dipendenti si sarebbero allontanati dal posto di lavoro senza giustificazione per un totale di oltre mille ore.
Un altro dato che è emerso dalle indagini è che i dipendenti del Genio Civile si aiutavano e coprivano anche a vicenda, strisciando il badge dei colleghi per nascondere ritardi e allontanamenti senza permesso dal luogo di lavoro.
Stamane, uno di questi dipendenti, il signor Pierluigi Amatetti, ha chiesto di rendere dichiarazione spontanea in aula: "Tutta questa attività ci porta a uscire fuori. Sicuramente sarà capitato di non aver eseguito una badgeatura ma proprio per una questione di emergenza. Io mi sono allontanato solo ed esclusivamente per svolgere le funzioni che mi affidava la Regione Campania".
Nel frattempo la Regione Campania stessa ha depositato la procura speciale e si è costituita parte civile contro i "furbetti del cartellino".
A fine udienza il pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro ha discusso chiedendo il rinvio a giudizio per tutti i dipendenti, meno uno che ha chiesto una pena concordata. Tutti i difensori, invece, hanno chiesto il rinvio della propria discussione evidenziando l'impegno a contenere il proprio intervento anche attraverso il deposito di memorie difensive. Il giudice Rotondi ha riinviato alla prossima udienza dell'8 aprile.