Avellino, maltrattamenti in famiglia: percosse e niente cibo e cure

Gli imputati, madre e figlio, accusati di maltrattamenti verso il rispettivo marito e padre

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Avellino.  

Ultime battute del processo a carico di madre e figlio per maltrattamenti in famiglia e rapina.

I due, 65 anni e 40 anni, infatti, in concorso tra loro, avrebbero sottoposto un uomo, rispettivamente padre ed ex marito, a continui e reiterati maltrattamenti sia fisici che morali. Percosse, minacce, addirittura lo avrebbero privato delle cure vitali e del cibo, tanto da indurlo a recarsi presso una casa per anziani per potersi nutrire, costringendolo a vivere in condizioni igienico sanitarie degradanti.

In più, secondo l’accusa, avrebbero costretto l’uomo a consegnare la carta bancomat personale, con la minaccia di “spaccargli la testa” se non lo avesse fatto. Da questa avrebbero più volte effettuato prelievi, appropriandosi del denaro da lui depositato. Stando agli elementi portati in aula dalla difesa, in realtà, il bancomat veniva utilizzato per pagare esclusivamente l’affitto e le utenze dell’abitazione.

Questa mattina, dinanzi al collegio del Tribunale di Avellino erano presenti i due imputati, accompagnati dagli avvocati difensori Claudio Frongillo ed Ennio Napolillo. Madre e figlio hanno reso testimonianza negando in parte le accuse a loro carico.

Durante le scorse udienze del processo hanno reso testimonianza sia gli assistenti sociali che gli agenti di polizia giudiziaria che si sono interessati della situazione familiare. I testi hanno sostanzialmente confermato in aula la situazione di degrado in cui versava questa famiglia.

Per la prossima udienza è prevista l’escussione dell’ultimo teste di difesa ed è stata fissata la discussione, che si terrà il 22 giugno.