Lotta per la Vita, con la presidente Anna Candelmo, intende esprimere a nome dell’associazione tutta i suoi sentiti ringraziamenti all'ex Procuratore della Repubblica di Avellino dottor Rosario Cantelmo.
«Con la sua collocazione a riposo la grande comunità Irpina ha perso un grande e leale servitore dello Stato, un uomo di elevato spessore culturale che con dignità, disciplina ed onore ha rivoluzionato non solo l’ufficio inquirente che dirigeva ma ha anche abbattuto il muro di pietra che separava i rapporti tra le istituzioni e la cittadinanza attiva, vera e autentica sentinella di legalità, fenomeno prima impensabile in una città come questa.
Sempre disponibile e aperto al confronto e al dialogo, ha sempre recepito le istanze provenienti dal territorio e fornito risposte tempestive ed efficaci in ordine al funzionamento della giustizia.
Procuratore, tra i suoi interventi prodotti nel corso del suo settennato, due ci rimarranno per sempre scolpiti nel cuore e nella nostra memoria: quello poco dopo il suo insediamento, quando Lei ha sollecitato rabbiosamente la popolazione di Borgo Ferrovia a reagire e a non restare impassibili e inermi dinanzi a una bomba ecologica di quella portata.
È stato questo l’intervento che ci ha permesso di prendere contezza della gravità del problema e a reagire facendo rete con altre persone e ad attivarci costituendo una aggregazione forte e costantemente presente sul territorio per tutte le vertenze ambientali che uccidono la nostra terra e le sue capacità attrattive. Questione che è sentita oggi più di ieri visto il recente inserimento da parte del legislatore parlamentare tra i princìpi fondamentali di cui all'art. 9 della Costituzione la tutela ambientale inteso come patrimonio da proteggere e preservare per le future generazioni.
Grazie per non averci lasciato soli, sapere che la Magistratura era dalla nostra parte quando tutte le altre istituzioni, a iniziare dal Comune, ci hanno girato la faccia ci ha dato la speranza che non tutto era perduto e che una possibilità di riuscita ci fosse.
-quando lei molto umilmente ha sostenuto che la devianza criminale non si combatte soltanto attraverso la coazione del processo penale ma soprattutto attraverso la scuola, la cultura, l’educazione civica e le attività del terzo settore.
Da questo si esprime tutta la sua passione per i princìpi dello Stato di diritto. Il merito dei risultati processuali ottenuti con la sentenza di primo grado emessa dal collegio presieduto dalla dottoressa Matarazzo sulla vertenza Isochimica vanno tutti a Lei e al suo instancabile lavoro, un ringraziamento le è dovuto da parte di tutta la città di Avellino. A lei va inoltre il personale riconoscimento di semplici cittadini di Avellino per aver efficacemente combattuto i fenomeni di criminalità organizzata, di criminalità economica e ambientale che hanno spadroneggiato sulla nostra terra e di aver finalmente scoperchiato, dopo trent’anni anni, il velo dell'ipocrisia e il falso mito che vuole Avellino isola felice.
È stato veramente difficile trovare una persona all’altezza di rimpiazzarla e capace di raccogliere e valorizzare la preziosa eredità che in termini di risultati professionali e umani lei ci ha lasciato. Spero che attraverso queste poche righe che certo non potranno sintetizzare quanto da Lei datoci spero le arrivi la nostra gratitudine e il nostro affetto».