C’erano gli amici di sempre, c’erano le note della marcia funebre, c’erano i palloncini bianchi. E c’erano tanti ombrelli a riempire la piazzetta antistante la chiesa dell’Annunziata di Rotondi perché nonostante la pioggia battente che non ha dato un solo attimo di tregua, nessuno è voluto mancare ai funerali di Carla. Una piccola comunità, quella di Rotondi, colpita dal dolore: ma non c’è stato neanche il tempo di capire cosa fosse accaduto e Carla è andata via. Via con i suoi progetti, i suoi affetti e la passione per la musica. Nel pomeriggio a Rotondi c’erano i ragazzi dell’orchestra di fiati dell'associazione musicale “Giuseppe Verdi” di Montesarchio, l’orchestra con la quale Carla Bizzarro suonava e con la quale, solo pochi giorni fa si era esibita. Sulla pagina Facebook dell’associazione musicale caudina, nella foto di copertina schierata con tutti i musicisti c’è anche Carla. E a Rotondi c’erano i ragazzi, il direttore, la presidente ed i maestri del conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, l’istituto dove la giovane musicista caudina aveva studiato. Le loro note, il volo dei palloncini bianchi, i rintocchi del campanile della chiesa dell’Annunziata. Queste le istantanee che hanno accompagnato in una triste e piovosa domenica di gennaio la partenza del carro funebre e lo strazio dei familiari di Carla distrutti dal dolore. Le loro lacrime si sono mischiate a quelle dei tanti presenti ieri pomeriggio a Rotondi. Perché la commozione non ha risparmiato nessuno, neanche monsignor Angelo Gallo. Anche la sua voce, nel pronunciare le parole del Vangelo e quelle del suo ricordo di Carla, sono state interrotte da quelle lacrime che ieri hanno solcato i volti di quanti erano lì per salutarla per l’ultima volta. Gli occhi grandi della giovane musicista caudina rimarranno impressi nella mente di tanti. Non solo a Rotondi, ma in tutti i comuni della provincia, a partire da quella sua Valle Caudina, dove Carla era conosciuta. E rimarranno impresse nella mente le immagini di quel terribile schianto di venerdì sera: l’incidente, l’urto violento, la tragica carambola ed i soccorsi disperati.
di Vincenzo De Rosa