Ecco l'elenco dei nomi finiti nel mirino della Procura e posti alla valutazione del giudice delle indagini preliminari, Fabrizio Finamore. Sono tutti iscritti nel registro degli indagati al modello 21 e, vista che la responsabilità penale è personale, dovrà essere valutato caso per caso, tenendo bvene in mente che già dal Gip da questo elenco possono essere stralciate alcune posizioni non adeguatamente sostenutre da prove:
Franco Ambrosone, 56 anni di Monteforte
Ferdinandio Bianco, 45 anni di Monteforte
Pasquale Nando Bianco, 47 anni di Monteforte
Diego Bocciero, 31 anni di Mercogliano,
Giuliana Brogna, 41 di Montemiletto
Filippo Chiauzzi, 42 anni di Avellino
Pellegrino Cucciniello, 56 anni di Avellino
Martino De Fazio, 63 anni di Monteforte
Carlo Dello Russo (detto Carletto'e Mercogliano), 42 anni di Mercogliano
Luigi De Simone, 35 anni di Montella
Giuseppe Durante, 40 anni di Avellino
Nicola Galdieri, 44 anni di Mercogliano
Pasquale Galdieri (detto 'o milord) 45 anni di Mercogliano
Elpidio Galluccio, 30 anni di Avellino
Angelo Genito, 51 anni di Montemiletto
Antonio Matarazzo, 30 anni di Mercogliano,
Giuseppe Moscariello, 29 anni di Montella
Ernesto Nigro (detto Ciambone) 41 anni di Bagnoli
Giuseppina Nigro, 37 anni di Bagnoli
Ludovico Nittolo, 52 anni di Avellino
Mario Rosania, (detto rambo) 46 anni di Cassano Irpino
Antonio Taccone, 26 asnni di Mercogliano
Carmine Valente (detto caramella) 49 anni di Mercogliano
Giovanni Volpe, 32 anni di Montella
A vario titolo, queste persone sono indagate di associazione a delinquere di stampo camorristico, per aver partecipato “ciascuno nella consapevolzza della rilevanza causale del propriop apporto a un'associazione denominata Nuovo clan Partenio operante nei comuni di Avellino, Mercogliano, Monteforte, Serino, Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Chiusano, Montemiletto, Pratola Serra, Altavilla Irpina e paesi limitrofi, promossa e organizzata da Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo e Carmine Valente, che si avvale del vincolo associativo e del controllo monopolistico delle attività economiche sul territorio”.
L'operazione, denominata Partenio 2.0, cammina su due binari. Il primo è quello delle ordinanze e l’altro riguarda le perquisizioni domiciliari a carico di altre 17 persone, alcune di queste politici, professionisti e amministratori. Queste ultimi, dunque, sono solo indagati.
È la risposta degli investigatori dopo gli inquietanti episodi che hanno messo a rumore la città: la bomba collocata nell'auto di Sergio Galluccio, un imprenditore di Avellino, e i colpi di arma da fuoco contro quattro vetture tutte risalenti al nucleo familiare di Damiano Genovese, ex consigliere comunale occasionalmente anche figlio del boss Amedeo, in carcere con un ergastolo da ascontare perché a capo del clan Partenio.
Ma la chiave "politica" di questa operazione verrà da risultati delle decine di perquisizioni che sono state effettuate (alcune ancora in corso) in studi di professionisti e (si sussurra) di qualche avvocato, che sarebbero contigui con il clan e gestirebbero riciclaggio e usura.