Sono cinque i colpi esplosi intorno alle 23 del 30 aprile scorso, in via Nicola Pepe, alla frazione Sant’Eustachio di Montoro. Uno di questi ha colpito alla scapola destra la 16enne che dopo gli accertamenti è stata dimessa dall’ospedale Moscati.
Sotto accusa ci sono padre e figlio, di 52 e 21 anni. Il primo finito in carcere con l’accusa di aver sparato i colpi di pistola (calibro 7.65), mentre il figlio è soltanto indagato per danneggiamento delle auto, un’Alfa Romeo e una Fiat Punto parcheggiate sotto l’abitazione della giovane.
La lite sarebbe nata intorno alle 20 tra il 52enne e lo zio del fidanzato della giovane. Non si conoscono i motivi che hanno scatenato tanta violenza. Sta di fatto che con un bastone lungo 120 cm sono state distrutte le auto di proprietà del fidanzato e della mamma della giovane, in più sono state distrutte la porta di casa e la tapparella della finestra dell’appartamento sito al primo piano di via Pepe.
I carabinieri la mattina seguente avevano effettuato delle perquisizioni domiciliari alla ricerca della pistola che ha fatto fuoco. Al momento, però è stata ritrovata solo una pistola (una calibro 9) che non è la stessa con la quale sono stati esplosi i colpi. Sono stati repertati e sequestrati soltanto 5 bossoli (380 Auto Gfl), appartenenti a un'altra pistola. Intanto davanti al gip il 52enne ha dichiarato di non aver mai esploso colpi di pistola. E dunque, la vicenda resta ancora avvolta nel mistero.