«La mia scuola non discrimina i ragazzi diversamente abili, non c’è mai stato un atto di bullismo nei confronti dei ragazzi autistici, anzi per noi sono una grande risorsa». E’ Mario Petrosino, rappresentante d’istituto della scuola di Montoro, a parlare dopo l’episodio denunciato dalla madre di uno studente affetto da autismo che ha tentato il suicidio dopo essere stato bullizzato.
Petrosino non ci sta alle cose che sono state dette sulla sua scuola e vuole in tutti i modi tutelare e difendere il suo istituto da quelle “assurde accuse”.
«Nella mia scuola ci sono 54 ragazzi diversamente abili e con noi svolgono tutte le attività, sia pratiche che teoriche. Per noi ragazzi, vengono prima loro e poi tutti gli altri. Noi abbiamo anche seguito corsi contro il bullismo e il cyberbullismo e mai avremmo pensato di sentire certe accuse. Perché le accuse che vengono rivolte ad alcuni alunni, in realtà vengono rivolti a tutta la scuola. Offendono il nostro senso civico. Il giovane che dice di essere stato oggetto di abusi, violenze e quant’altro lo conosciamo da tempo.
E’ un ragazzo sensibile e quindi - da quello che mi hanno raccontato i suoi compagni di classe - voleva giocare con una ragazza a lanciarsi l’astuccio ma lei, vista la pericolosità del gioco, si è rifiutata. E' stato a questo punto che è scattato qualcosa nel 15enne.
Mi dispiace sentire parlare della mia scuola in questo modo. L’hanno descritta come un luogo in cui avvengono violenze, soprusi e abusi - continua Petrosino - ma è mai possibile credere ad una cosa del genere? Intanto, noi alunni abbiamo parlato con i carabinieri, raccontando anche la nostra versione dei fatti. Noi vogliamo bene a (…) ma non possiamo far passare un messaggio sbagliato sul nostro istituto».