di AnFan
Il caso dei bollettini postali falsi - addebitati al Comitato Civico Centro Storico Maria Santissima di Montevergine - avevano sollevato grande clamore ad Atripalda. Oggi - dopo quattro anni - è arrivata l'assoluzione per il presidente del comitato: un 40enne della Città del Sabato, difeso dall'avvocato Mauro Alvino.
L'indagine, condotta dalla polizia giudiziaria e dai vigili urbani, era scattata a giugno del 2014. Per l'accusa alcune istanze fornite dal Comitato Civico Centro Storico Maria Santissima di Montevergine – prodotte presso il Comune di Atripalda e la locale ASL – presentavano come allegati dei bollettini postali di versamento non originali. Le due istanze riguardavano delle manifestazioni molte sentite nella cittadina del Sabato, tra cui la Sagra del Baccalà, e contenevano quattro bollettini postali di versamento risultati fasulli: così come sostenuto anche dai dirigenti di Poste Italiane. L'azienda sanitaria locale, sulla scorta di questa indagine, aveva sospeso le autorizzazioni, facendo "saltare" la Sagra del Baccalà.
Dopo il danno di immagine era iniziato il calvario giudiziario per il presidente del comitato: era accusato di aver redatto quattro atti pubblici falsi e di falso ideologico per induzione (sia consumata che tentata) poiché - per l'accusa - aveva tratto in inganno sia i funzionari dell’ASL che i tecnici del Comune di Atripalda, rilasciando le relative autorizzazioni.
Al termine di un processo di due 2 anni, con l'escussione di numerosi testimoni, tra cui i dirigenti di Poste Italiane, il giudice, Viviana Centola, ha assolto l'imputato con forumla piena. La difesa è riuscita a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati.