di Andrea Fantucchio
Due assoluzioni e due condanne, oltre ad alcuni reati prescritti. E' questo l'esito del processo a carico di un dipendente comunale di Sirignano e altre tre persone. Il processo ruotava intorno a un manufatto di due piani edificato in zona agricola e sulla violazione di alcuni vincoli sostenuti alla Procura. Fra le contestazioni anche la realizzazione di un muro di sostegno senza permesso a costruire e la violazione di alcune prescrizioni relative al volume occupato dalle strutture al centro dell'inchiesta. Le contestazioni si riferiscono a periodi diversi fra il 2010 e il 2013.
Il collegio giudicante (presidente Sonia Matarazzo, a lato Gennaro Lezzi e PierPaolo Calbrese) ha assolto Brigitta Ignorato, difesa dall'avvocato Gerardo Di Martino, dall'accusa di abuso d'ufficio e dal danneggiamento perché il fatto non costituisce reato, per gli altri capi di imputazione è intervenuta la prescrizione. Inoltre i giudici hanno restituito alla donna il bene sequestrato: proprio l'immobile al centro delle polemiche. Sono invece state stabilite due condanne a sette mesi di reclusione per V.N., Responsabile del Settore affari tecnici del Comune di Sirignano, e per C.D.A., progettista e poi direttore dei lavori, quest'ultimo con pena sospesa. Anche per loro è intervenuta la prescrizione per gli altri capi di imputazione. Assoluzione anche per Antonio Colucci, come amministratore della società che ha eseguito i lavori.