Inchiesta Aias e quelle intercettazioni su Ciriaco De Mita

Nell'ordinanza sms e intercettazioni su De Mita. Per il gip il suo è un «intervento risolutore».

Nell'ordinanza di applicazione delle misure cautelari, a carico di sei indagati, si fa riferimento più volte all'ex presidente del consiglio.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

«I dati offrono una ulteriore dimostrazione dell'intervento “risolutore” di Ciriaco De Mita presso gli organi regionali, per l'accreditamento Aias e fanno comprendere chi fossero i reali interessati alla “vita” economica e gestionale dell'associazione in questione». E' il gip, Paolo Cassano, a soffermarsi sulla posizione dell'ex presidente del consiglio, nell'ordinanza di applicazione delle misure cautelari a carico dei sei indagati nell'inchiesta sulle onlus irpine, «Aias» e «Noi con Loro», specializzate nell'assistenza dei disabili.  Come vi abbiamo raccontato ieri, la Procura di Avellino ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per l'ex presidente di Aias, Gerardo Bilotta, e Massimo Preziuso. Obblighi di firma invece per la moglie di De Mita, Annamaria Scarinzi, presidente della «Noi con Loro» e per altri tre indagati (La foto di copertina è tratta dall'archivio di Ottopagine.it). 

Nelle trentasette pagine redatte dal gip viene però citato in più occasioni anche l'attuale sindaco di Nusco, che non è indagato. Ed è già stato ascoltato come persona informata dei fatti dal capo della Procura avellinese, Rosario Cantelmo, e dall'aggiunto e titolare dell'inchiesta, Vincenzo D'Onofrio.

Nell'ordinanza si legge come, in un sms dell'ottobre 2017, Gerardo Bilotta abbia comunicato al direttore generale dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, di aver incontrato Ciriaco De Mita in Regione. E di aver appreso da lui che l'accreditamento dovuto per legge sarebbe arrivato in giornata.

«Ok», risponde la Morgante, anche lei non è indagata.

L'accreditamento al servizio sanitario regionale, al quale Bilotta si riferisce, è un documento concesso dalla Regione per accedere ai fondi dedicati. L'Aias negli anni passati ha usufruito di un accreditamento provvisorio, sul quale doveva vigilare l'Asl, che le ha concesso l'accesso ai finanziamenti e che ora è finito nel mirino della Procura.

Proprio sugli sms fra Bilotta e la Morgante si sofferma il gip che scrive «ciò che colpisce di questi due messaggi è come il dato che il Bilotta riporta, che evidentemente dovrebbe rimanere segreto, in ragione della sua anomalia (De Mita non dovrebbe ricoprire alcun ruolo nella gestione di Aias), venga invece tranquillamente comunicato addirittura al direttore generale dell'Asl (vale a dire all'Ente di controllo) e da questi tranquillamente liquidato con un laconico “ok”, a dimostrazione evidente di come la dottoressa Morgante fosse pienamente consapevole del tutto e fosse addirittura preavvertita (è evidente, dal tenore dei due messaggi, che quest'ultima abbia conoscenza a monte di ciò che è l'oggetto della comunicazione del Bilotta)».

Nell'ordinanza si far riferimento anche a un'intercettazione telefonica, nella quale Annamaria Scarinzi dice a Bilotta come «sia stato dato ordine a una non meglio individuata persona di Napoli di concludere in un giorno una determinata cosa», aggiungendo di non farne menzione al «marito Ciriaco che a riguardo è scaramantico».

«La conversazione – scrive il gip – si riferisce probabilmente ai problemi di accreditamento che hanno riguardato l'Aias di Avellino e che erano in via di risoluzione grazie a una sollecitazione diretta del citato uomo politico».

Accreditamento al quale fa riferimento anche un testimone che, ascoltato dall'inquirente, parla di un'altra intercettazione spiegando che «si tratta di una conversazione che risale al giorno in cui Gerardo Bilotta, il figlio Alberto e il presidente Ciriaco De Mita si erano recati in Regione per informarsi sullo stato di accreditamento di Aias».

A febbraio del 2018, poi, la Regione Campania avrebbe pubblicato il decreto di non accreditamento, descrivendo anche il «mancato controllo» da parte dell'azienda sanitaria locale. Per Palazzo Santa Lucia il direttore Mario Ferrante avrebbe chiesto agli uffici regionali chiarimenti in merito alla possibilità di contrattualizzare l’Aias anche a fronte della delibera della Asl che attestava la non accreditabilità, sottoscrivendo il contratto con la onlus per il 2014 e il 2014. Il suo successore, la dottoressa Morgante – secondo la delibera – avrebbe fatto lo stesso negli anni 2016 e 2017 fino alla richiesta della Regione all'Asl di relazionare sulle vicende relative proprio alla struttura Aias. (LEGGI IL COMMENTO: «Inchiesta Aias: c'è chi pensa giustizia a orologeria» e LEGGI DELLA STESSA INCHIESTA  «Aias e lady De Mita: arresti e obblighi di firma ai raggi x»  «Le De Mita, la signora delle pulizie e quei fondi alla Onlus»  e «La Onlus della De Mita, Aias e quel registro dei conti rubato»).