«Mi ha chiesto 100mila euro poi mi ha colpito con due pugni»

Processo per tentata estorsione in una scuola privata di Monteforte. Ascoltata la parte offesa.

Monteforte Irpino.  

 

di AnFan 

«Mi ha afferrato il braccio e spinto in aula. Poi ha chiuso la porta. Quindi mi ha detto che avevo un debito con lui di 100mila euro. Mi ha colpito con due pugni al volto facendomi volare gli occhiali», una deposizione ricca di particolari quella resa dall'imprenditore che il 23 febbraio del 2016 ha denunciato di aver subito un tentativo di estorsione da parte di N.G. e A.R., in una scuola privata della quale era proprietario a Monteforte Irpino.

I due uomini erano stati arrestati dai carabinieri, ma la loro detenzione era durata poco: la difesa, condotta dagli avvocati Gaetano Aufiero e Dario Vannetiello, aveva presentato ricorso al tribunale del Riesame ottenendo la rimissione in libertà per “mancanza di gravi indizi di colpevolezza”. Erano poi stati rigettati gli appelli della Procura.

Oggi in aula la parte offesa, incalzata dalle domande del procuratore Vincenzo D'Onofrio, ha raccontato che: «Quando sono riuscito a uscire dall'aula ho chiesto aiuto. Mia moglie stava chiamando i carabinieri. N.G. Ha tentato di fermarla afferrandole un polso, le si è divincolata. Poi quell'uomo si è dato alla fuga»

Il testimone ha raccontato che una ex amante «nel 2013 mi aveva contatto dicendomi di avere difficoltà economiche. Le servivano centomila euro. Io non li avevo, così le ho ceduto le cambiali di un credito che vantavo nei confronti di un'altra persona».

Il testimone ha chiarito in proposito – rispondendo al Procuratore – di non sapere se la donna dovesse i soldi a una terza persona. E di aver acconsentito per l'affetto che lo aveva legato per tanti anni a lei.

L'uomo nella sua deposizione ha anche spiegato – così come richiesto dall'accusa – di essere «nipote di un esponente di spicco del clan camorristico dei Fabbrocino», ma di «non essere mai stato processato né tantomeno indagato per reati associativi». 

Nella prossima udienza la parte offesa dovrà tornare in aula e rispondere alle domande dei difensori degli imputati nel loro controesame. Fissato dai giudici Luigi Buono, Giulio Argenio e Lorenzo Corona, per il prossimo 27 novembre quando è prevista anche l'escussione della ex amante citata oggi dalla parte offesa.