La Onlus della De Mita, Aias e quel registro dei conti rubato

Un libro sparito che si trovava nella cassaforte dell'altro indagato, Gerardo Bilotta.

Nel libro di giunta sarebbero indicate alcune delle spese straordinarie finite nel mirino della magistratura.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Due onlus, Aias e Noi con Loro, nate per l'assistenza ai disabili ma che potrebbero essere diventate lavatrici di fondi regionali, grazie a società satellite che operano in settori diversi da quello della sanità. E un libro che farebbe luce su numerose forniture sospette, ma che è sparito nel nulla: forse rubato. Sono alcuni dei dettagli inseriti nel decreto di sequestro d'urgenza firmato dal capo della Procura avellinese, Rosario Cantelmo, e dal sostituto Vincenzo D'Onofrio. Dieci gli indagati nell'inchiesta sulle onlus irpine: nei loro confronti sono stati ipotizzati i reati di truffa aggravata, peculato e riciclaggio. (Leggi il primo capitolo dell'inchiesta: «Le De Mita, la signora delle pulizie e quei fondi alla Onlus» )

Del registro scomparso, con le spese straordinarie della Onlus di via Morelli e Silvati, fanno riferimento alcuni dei testimoni ascoltati dagli inquirenti. A partire dal direttore amministrativo che lavora in Aias dal 1986. Parla di un primo commissariamento per irregolarità nei conti: nel mirino tre milioni di euro destinati a lavori edilizi in favore di Noi Con Loro, presieduta dalla moglie di Ciriaco De Mita, la signora Annamaria Scarinzi indicata dai magistrati come «la vera padrona di Aias». Noi Con Loro era proprietaria del terreno sul quale erano stati eseguiti gli interventi. Poi era subentrato Bilotta alla presidenza. 

Il direttore amministrativo fa riferimento proprio al libro di giunta che l'ex numero uno di Aias custodiva in una cassaforte nel suo ufficio: «Bilotta, dopo l'avvio dell'ispezione dei commissari, mi aveva detto che quel registro non si trovava». 

Il documento viene citato proprio dai commissari straordinari di Aias, Remo Del Genio e Antonio Maurizio Arci, subentrati a Bilotta. I due sono stati sentiti dagli inquirenti, e avrebbero descritto una situazione fiscale disastrosa. A insospettirli, fra le altre cose, diversi pagamenti in favore di Noi con Loro: 145.809 euro di forniture alimentari dal 2003 al 2017, 15.153 euro per l'Ires dal 2014 al 2017 e 65.809 euro per le utenze di gas e acqua dal 2004 al 2008.

Del Genio parla di una «fatiscenza assoluta della sede di Aias ad Avellino, priva dei servizi igienici essenziali, con locali invasi dall'acqua, comprese le stanze destinate all'assistenza e alla riabilitazione dei pazienti». Eppure c'erano cifre relative a lavori di adeguamento per la stessa struttura. Irregolarità riscontrate anche dai Nas di Salerno durante un'ispezione che ha portato alla revoca delle autorizzazioni di Asl e Comune di Avellino.

Il commissario ha confermato nella sua deposizione di non essere riuscito a recuperare il registro (quello scomparso), dove dovevano essere annotate le voci contabili dell'associazione e le relative delibere. Bilotta gli disse che era stato rubato.

Aggiunge che non riesce a spiegarsi i conti in rosso di Aias, fra i quali cinque milioni di debito nei confronti di Inps ed Erario. Anche perché «l'unica spesa significativa della Onlus dovrebbe essere rappresentata dagli stipendi dei lavoratori. Molti dei quali non pagati». Inoltre Del Genio parla di un contratto di solidarietà riconosciuto dal Ministero che, quando era con Aias Napoli, gli era stato invece rifiutato con questa motivazione: «Gli enti no profit non possono godere di quei benefici».

L'altro Commissario, Arci, aggiunge di aver «chiesto per più giorni a Bilotta del libro di giunta e di aver ricevuto da lui risposte vaghe». Inoltre fra le irregolarità ravvisate evidenzia persino «l'assenza di un contratto con il fornitore del caffè a Nusco e Avellino». I distributori erano così stati rimossi.

Proprio il registro scomparso – secondo le testimonianze raccolte – potrebbe aiutare a far luce su una serie di operazioni finite al centro dell'inchiesta. A partire da lavori di manutenzione alla sede di Avellino che - secondo la Procura – sarebbero stati fatturati da aziende che risultano senza dipendenti, senza dichiarazioni di redditi e addirittura inesistenti all'anagrafe tributaria e alla Camera di Commercio. Come la Import Export Computer di Luca Catallo indagato per truffa nella stessa inchiesta. Insieme a lui anche Gerardo Bilotta, il primo titolare della ditta appaltatrice “Costruzioni Tecnologiche”, il secondo come committente: avrebbero indotto in errore i funzionari del Comune ottenendo un contributo di 54.425,64 euro previsto dalla legge 219 del 1980 per la realizzazione di una villa a Contrada Vecchio Camposanto.

Si tratta dello stesso immobile che è finito al centro di un'ipotesi di peculato a carico di Bilotta e di Annamaria Preziuso. Si sarebbero appropriati di 120mila euro, che venivano fuori dalle rimesse effettuate dalla Regione Campania per l'accreditamento provvisorio di Aias con il servizio sanitario nazionale. Soldi che, per la Procura, sarebbero invece stati impegnati per pagare le imprese impegnate proprio nella realizzazione dell'edificio di Contrada Vecchio Camposanto.

Non l'unica cifra “distratta”. Per gli inquirenti 1.356.413, 16 di euro sarebbero destinati da Aias per forniture e prestazioni mai realmente effettuate, versamenti in favore di Cma Group srl (di Carmine Preziuso), di Import Export Computer di Catallo, rappresentate anche della Costruzioni Tecnologiche, di Multiservice di Ramora Ivan (non indagato) e di L.G. Costruzioni Generali Srl. Accuse sempre respinte dai diretti interessati.