Avvocatessa irpina arrestata: cifre e dettagli delle truffe

Finita in manette per truffa aggravata e continuata. I particolari dell'indagine.

Secondo gli inquirenti più volte avrebbe millantato la parentela col vertice dell'Anac (ente nazionale anticorruzione) e così frodato alcuni clienti per diverse migliaia di euro.

Cervinara.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Sono la sorella del magistrato Raffale Cantone, presidente dell'Anac (Ente nazionale anticorruzione)», così secondo gli investigatori avrebbe truffato almeno cinque persone. Alle volte avrebbe fatto anche telefonare un complice che si spacciava proprio per Cantone. Nel mirino della Procura di Foggia l'avvocato di Cervinara, Maria Virginia Cantone. Ieri vi avevamo anticipato il suo arresto per truffa aggravata e continuata (Leggi l'articolo). Oggi sono stati resi noti i dettagli proprio dai carabinieri che si sono occupati dell'indagine.

L'avvocato è stato fermato dopo aver ricevuto una busta con 14mila euro da due delle sue presunte cinque vittime. La coppia era stata avvicinata dall'indagata nelle vicinanze di un cantiere edile in provincia di Campobasso, dove aveva acquistato un edificio in costruzione. L'avvocato avrebbe fatto credere ai due che la società venditrice era sull'orlo di un fallimento: stavano quindi per essere truffati.

Si sarebbe poi offerta di rappresentarli nella causa contro la società in questione. Avrebbe chiarito alla coppia che proprio la parentela col vertice dell'ente anticorruzione, Raffaele Cantone, avrebbe garantito un trattamento di favore in tutti i tribunali italiani.

I coniugi – secondo gli inquirenti – hanno versato in contanti le cifre pattuite con l'avvocato. Mai si sono insospettiti anche quando l'indagata non aveva emesso fattura.

Attraverso l'amicizia con la coppia l'avvocato aveva poi conosciuto altri amici  che si erano convinti a farsi rappresentare da lei. La Cantone avrebbe illustrato ad altre due vittime l'inadeguatezza del risarcimento ottenuto in seguito a un'accertata negligenza di alcuni medici. Condotta che - per i due genitori - aveva provocato una disabilità al figlio durante il parto.

L'indagata avrebbe anche consegnato alle sue vittime anche false sentenze che indicavano rimborsi da riscuotere. Alcuni clienti si erano insospettiti. Le vittorie millantate dal legale non corrispondevano agli incassi. Si erano così documentati su internet scoprendo che l'avvocato al quale si erano affidati era stata denunciata proprio da Cantone.

L'arresto è arrivato in seguito a una chiamata dell'indagata. Aveva contattato le sue vittime pretendendo il versamento di 14mila euro. Li aveva incassati con l'aiuto dei due presunti complici poi denunciati a piede libero. Si tratta di G. C., 58enne, anche lui di Cervinara, e di  F.R., una pensionata 70enne di Cautano, in provincia di Benevento. L'avvocato Cantone, assistita dai penalisti Dimitri Monetti e Nico Colangelo, sarà ora ascoltata dal gip. E in quell'occasione proverà a chiarire la sua posizione. Poi toccherà al magistrato decidere se convalidare il fermo e disporre una misura cautelare.