di Andrea Fantucchio
A ferire Vincenzo Grasso è stato un proiettile di piccolo calibro. Esploso probabilmente da una pistola semiautomatica da distanza ravvicinata. Una delle ipotesi degli investigatori che si occupano delle indagini sull'agguato avvenuto questa notte a Pago del Vallo di Lauro (Leggi l'articolo in dettaglio).
Il 37enne è stato ferito poco dopo le 2.00, mentre rientrava a casa. A lanciare l'allarme la moglie: l'uomo era sanguinante. E' seguito l'arrivo dei soccorsi. Minuti concitati prima del trasporto in ospedale. Grasso è stato operato d'urgenza. Le sue condizioni si sono stabilizzate, anche se la prognosi resta riservata.
I carabinieri della compagnia di Baiano, coordinati dal pm Cecilia De Angelis, indagano in tutte le direzioni. E' stato incaricato un consulente per sciogliere i dubbi sull'arma utilizzata dall'aggressore. Sarebbe soltanto uno il proiettile rinvenuto sul luogo dell'accaduto. Quello che ha trapassato il corpo di Grasso all'altezza della spalla.
Le modalità e il tipo d'arma utilizzata, allontanerebbero l'ipotesi di un agguato legato alla malavita organizzata. Resta in piedi la pista personale, magari un regolamento di conti. Questo forse potrà chiarirlo proprio la vittima quando sarà ascoltato dai carabinieri. I militari al comando del tenente Cadura, con i colleghi della stazione di Pago, hanno già interrogato alcune persone. Per ora, comunque, nessuna testimonianza decisiva.
Resta il giallo su un episodio che ha fatto discutere. Anche e proprio alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi nelle zone del Vallo di Lauro. A partire dai venti colpi sparati contro una ditta di calcestruzzi a Moschiano: sull'episodio indaga la direzione antimafia di Napoli. Segnali che hanno spinto le forze dell'ordine a intensificare i controlli. Ma la tensione resta inevitabilmente elevata.